Mauro, un consumatore abusivo di ‘vuove de dugo’ /16 (della segnaletica verticale e del maschio in calore)
Caro Mauro (xy),
proviamo ad ammettere che tu sia un marziano, una specie di ET (quello di ti telefono casa). Non sei mai passato “a suo tempo” in piazza a Lozzo, non ti sei mai imbattuto in uno dei pannelli informativi, inter-net per te è una squadra di calcio, non hai mai letto la Guida dei Sentieri di Lozzo, la carta dei sentieri del ’90 non sai che esiste, quella del 2010 neanche. OK!
E’ una sfiga pazzesca, ne converrai, ma te lo concediamo!
Ora, nel tuo scritto dici: “Da escursionista innamorato di quei sentieri…” (“quei sentieri” è detto in senso generale).
Innamorato?
Solo?
Secondo me, oltre ad essere innamorato, direi che eri proprio… “in calore“. Hai presente i cervi quando perdono la testa e bramiscono assatanati nelle cupe foreste? Stessa cosa i galli nelle arene di canto lotta e amore (forzel e groton). Solo uno che va in calore con lo stesso trasporto non riesce a vedere le tabelle poste alle partenze e ai bivi degli “Anelli e Vie”.
Magari tu riesci a teletrasportarti. Se non riesci, dovrai pur percorrere il sentiero, no? E allora dimmelo, Mauro (xy), dimmelo, porca di quella troia: le tabelle degli Anelli, le hai viste sì o no? Perché, vedi, anche se la tabella non può esaurire la tua immensa curiosità, converrai che ha più di qualche elemento che dovrebbe – diciamo – poter solleticare la tua fervida fantasia, così da farti porre qualche domanda, farti sorgere qualche perplessità.
Non ti pare? La vediamo un po’ più in dettaglio? Vediamola.
Le tabelle non nascono come i funghi allucinogeni che devi aver trovato per strada e che devi aver consumato in copia. Voglio dire che se qualcuno si prende la briga di mettere in piedi cotanto ambaradan, studiare la tabella, farla stampare, realizzare la piantana ed esporla, be’, qualche dubbio – sul fatto che la “faccenda sentieri” sia progettata e non emanazione “alla cazzo di cane” – dovrebbe fartelo venire, non credi?
C’è un logo bello grande degli “Anelli e Vie di Lozzo di Cadore” ben in vista. Lo vedi? Nessun dubbio, Mauro (xy)?
Ci sono poi altri 4 loghi: Cai sezione di Lozzo, Comune di Lozzo, Comunità Montana, Bim-Piave (davvero, non si affaccia alcun dubbio alla tua candida coscienza?). In basso c’è poi scritto CAI Lozzo di Cadore – DDM 03/2005. E’ italiano eh! DDM è un po’ criptico, vero: sta per Danilo De Martin, il sottoscritto, il Signore degli Anelli. Invece 03/2005 indica che la tabella è stata stampata nel marzo del 2005 (e quelle che vanno a Pian dei Buoi sono state anche esposte nel 2005).
C’è il numero del sentiero, 67. C’è il nome del sentiero: Via dell’Altopiano. C’è il nome e la quota della località di posa: Le Balanze. C’è poi scritto: “questo sentiero fa parte del Parco Sentieristico Terre Alte di Lozzo di Cadore”.
Davvero non ti gorgoglia nessun dubbio ??
Davvero?
Non so quale sentiero abbia percorso tu (tra Lozzo e Pian dei Buoi), ma se hai fatto il 67, la Via dell’Altopiano (così per dire), le piantane che hai incontrato sono 5 per un totale di 8 tabelle. Sicuro di non avere qualche serio problema? Se non altro nel rapportarti alla realtà “sentieristica” del nostro territorio, ai dati di fatto, alle consequenzialità.
Stupiscimi!
(per la cronaca: i segni sulle piante e sulle pietre si definiscono “segnaletica orizzontale”; le tabelle sulle piantane rappresentano la “segnaletica verticale”)