MA IL COLLE CHE STA FACENDO?
di Cagliostro
Sono semplicemente basito! L’atteggiamento del ri-eletto Presidente della Repubblica lascia davvero interdetti! Il pregiudicato di Arcore usa anche le televisioni pubbliche (non solo quelle proprie) per denigrare l’operato della Magistratura, che ha avuto l’ardire di condannarlo in via definitiva. Con sfrontatezza ed insolenza senza pari, questo soggetto ribalta la realtà e, da colpevole conclamato, si trasforma abilmente in vittima sacrificale, addossando ai suoi giudici naturali la ‘colpa’ di aver ordito un complotto ai suoi danni per eliminarlo dalla scena politica.
Il pietoso messaggio/proclama risulta condito di affermazioni di una gravità inaudita sia sotto il profilo politico che, soprattutto, quale attacco alle Istituzioni democratiche ed in tale marasma quello che deve (dovrebbe) essere il massimo garante delle medesime Istituzioni non trova niente di meglio che chiudersi in un ermetico, inspiegabile riserbo. Evidentemente, per l’88 enne inquilino del Colle, le affermazioni del condannato non sono state ritenute degne di replica in quanto considerate rientranti in un banale, giustificabile sfogo di un personaggio stravagante al quale tutto si può lasciar dire senza una seppur modesta, semplice parvenza di ‘puntualizzazione’.
Oppure si può essere legittimati a ritenere che quanto affermato dal noto tycoon possa essere stato considerato, in alto loco, giustificato – almeno parzialmente – nel merito, ossia che le gravi accuse potessero essere, magari, positivamente motivate. Si stenta tuttavia a credere che un politico accorto e di così lungo corso come ‘Re Giorgio’ possa essere incappato in una tale omissione. L’unica spiegazione plausibile sarebbe quella di pensare che lo stress da ri-elezione (alla sua non verde età) gli abbia giocato qualche brutto scherzo in fatto di lucida valutazione dei suoi precipui compiti di garante della Costituzione e custode attento dei principi cui la nostra Carta si ispira.
Ora però le perplessità risultano aumentate dalla lettura dell’intervento presidenziale odierno alla “Luiss-Guido Carli” di Roma in occasione della commemorazione dell’ex consigliere giuridico della Presidenza della Repubblica, il Dr Loris d’Ambrosio, recentemente scomparso. Parlando del rapporto conflittuale Politica-Magistratura, Napolitano riserva a PM e Giudici una autentica bacchettata. Molto importante sarebbe, a detta del Presidente, il contributo che la Magistratura dovrebbe dare nello spegnere il perdurante conflitto che coinvolge i due poteri. Modelli di comportamento adeguati, per i Magistrati, dovrebbero essere: “equilibrio, riserbo, assoluta imparzialità e senso della misura e del limite”. Frasi all’apparenza innocue, legittime, perfino appropriate; nella sostanza, frasi di una gravità mistificante, inaudita, frasi prive di ogni senso di obiettività, bersaglio sbagliato e distorto in un quadro di sconcertante ed errata valutazione della realtà. Il contesto della commemorazione non poteva non riguardare anche la figura dell’ex consigliere D’Ambrosio, definito “vittima di perverso gioco politico-giudiziario-mediatico che continua”.
Il tutto in riferimento alla vicenda delle intercettazioni Mancino-Napolitano, avuto riguardo alla trattativa Stato-Mafia (processo in corso, ndr). Ma restando alla diatriba “Politica-Magistratura” cui il Capo dello Stato si riferisce, si rimane di stucco leggendo la reprimenda dell’inquilino del Colle, soprattutto se si pensa a quei magistrati che, in ben tre gradi di giudizio, hanno giudicato in modo uniforme l’inquisito Berlusconi Silvio condannandolo a 4 anni di carcere per frode fiscale. E proprio i magistrati di Cassazione hanno dimostrato equilibrio, imparzialità e senso della misura e del limite rimettendo alla Corte d’Appello l’onere della ri-quantificazione della pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici, ritenuta errata nel calcolo ma non nella qualificazione.
Per non parlare poi della sezione civile della medesima Cassazione, che ha rifatto i calcoli del danno patito dall’ing. De Benedetti nella diatriba CIR-Mondadori, abbuonando svariati milioni di Euro di indennizzo per una errata valutazione peritale del cespite “L’Espresso” in sede di appello. Veramente il Presidente Napolitano deve aver letto male le carte (od essere stato mal consigliato) e, magari, deve aver confuso i ruoli delle parti in causa… Questo perché prive di equilibrio, riserbo, senso del limite e della misura e sicuramente parziali (nel senso di parte) appaiono soltanto le dichiarazioni del pregiudicato brianzolo, maestro di doppiezza, infingimento, giocoliere funambolico, venditore di padelle e tappeti, bugiardo incallito (lo diceva ancora il povero Indro Montanelli, ndr). I Giudici sono finalmente riusciti, proprio con CALMA, EQUILIBRIO E MODERAZIONE, a dimostrare la propensione a delinquere del soggetto in questione e ciò in barba a tutti i cavilli, le azioni defatiganti e le varie leggi ad personam messe in campo da avvocati e da un Parlamento asservito…
Oggi è entrato in scena perfino l’ex domestico del prode Silvio e, tra le altre cose, questo signore afferma che esiste un sodalizio amicale fra Berlusconi e Napolitano… Chissà! Che sia vero? Dovremo attenderci, quanto prima, un condono tombale a mezzo della grazia presidenziale per l’imprenditore di Arcore? Ma poi, se arriveranno altre condanne definitive, che farà l’inquilino del Colle? Staccherà un blocchetto di Grazie ad uso periodico? Che ci siano sotto cose inconfessabili, magari immanenti ricatti? Ai posteri l’ardua sentenza!!!
NB- Certo Sandro Pertini o Oscar-Luigi Scalfaro non avrebbero taciuto di fronte al messaggio/proclama e, soprattutto, non avrebbero mai rilasciato la odierna dichiarazione sulla Magistratura…