ma i consiglieri bellunesi contano qualcosa in Consiglio regionale?
Si tratta dei tre consiglieri belluneggianti che rappresentano la provincia di Belluno nel Consiglio regionale. Essendo in tre veniva di chiamarli mosche-ttieri, ma le loro performance ci hanno consigliato di piegare sul meno impegnativo pidocchieri. Gliel’han fatta sotto il naso poco tempo fa presentando la nuova legge sul turismo (legge sul turismo, non l’autorizzazione a coltivare vongole a Bepi Peoceto) senza che quasi ne avessero coscienza. Tanto che han dovuto, e per questo si son battuti il petto (almeno due di loro), presentare un emendamento – peraltro votato all’unanimità, che è tutto da ridere – che prevede l’istituzione del tematismo “Dolomiti” (affiancato al previsto e più generale “Montagna veneta”).
Ora, la Giunta regionale ha presentato la suddivisione territoriale dei tematismi previsti dalla nuova legge e i pidocchieri – che neanche lo sapevano – hanno dovuto prendere atto, con sconcerto, che 29 comuni bellunesi (tra cui il capoluogo e Feltre) sono stati inseriti nel tematismo “Montagna veneta“. Avete presente il Parco delle Dolomiti Bellunesi con le relative Vette Feltrine? E’ dolomia ma, si son detti in Giunta, la mettiamo nella “Montagna veneta”. L’altra dolomia, invece, l’han messa nel tematismo “Dolomiti”. Evidentemente nessuno sapeva della valenza (virtuale?) dell’art.15 per il quale la provincia di Belluno ha qualche sua specificità fra cui, forse, il fatto di essere montagna e, soprattutto, montagna da gestire in modalità “unitaria“. Sarebbe stata la prima occasione per farci intuire che, finalmente, ‘sta cosa l’avevano compresa! Invece buio completo.
Tecnicamente l’accaduto si può capire: nel creare la suddivisione territoriale “i tecnici” hanno ricompreso le aree che già componevano il settore turistico locale “STL Cortina – Dolomiti” nel tematismo “Dolomiti”, mentre i restanti comuni li hanno appiccicati al tematismo “Montagna veneta”. In effetti anche noi avremmo avuto qualche imbarazzo nel gestire la cosa. Imbarazzo che nasce dal fatto che se il tematismo “Montagna veneta” avesse ricalcato territorialmente la suddivisione precedentemente adottata, ossia quella del comprensorio “Montagna”, esso sarebbe stato sede di 4.884.405 presenze (il 7,8% del totale delle presenze in Veneto).
Con l’introduzione del tematismo “Dolomiti” da affiancare a “Montagna veneta” i tecnici si son detti: se facciamo coincidere il tematismo “Dolomiti” con l’intera provincia di Belluno (in ossequio anche ai dettami logici e funzionali derivanti dall’applicazione dell’art. 15 dello Statuto) che conta 4.175.874 presenze (qui i dati), quello “Montagna veneta” si restringe a 708.531 (cioè l’1,1% di quelle totali), pochettine per conferire al tematismo una sua dignità. Se, invece, mettiamo in “Dolomiti” quello che prima era nel “STL Cortina- Dolomiti” con le sue 3.384.159 presenze, la “Montagna veneta” (in questo caso con Belluno, Feltre ecc.) raddoppia le medesime giungendo a 1.500.000, poche lo stesso ma sufficienti a conferire un principio di dignità (di carattere funzionale e gestionale).
Comunque sia i nostri pidocchieri non ne sapevano nulla! Ma l’assessore Finozzi, con delega alla montagna, ha già promesso massima apertura (a posteriori) alle istanze che arriveranno dal territorio tese a modificare l’ambito territoriale del tematismo “Dolomiti”. Finozzi, li hai lì a due passi, i nostri pidocchieri, chiedi loro cosa ne pensano prima di fare una tal sparata di giunta, no? Magari non ti sanno rispondere ma, se non altro, dimostreresti di avere qualche attenzione per il … territorio. E noi bellunesi non perderemmo la speranza di sentirci, in qualche modo, rappresentati.