M5S Senato: ecco cosa si nasconde dietro la legge di stabilità
Come sapete io sti qua – al Senato – li ho votati. E quindi li seguo per vedere, semmai, quanto peregrina sia stata quella mia scelta. E mi diverto a canzonarli, quando c’è da canzonare. Ma mi onoro di celebrarli quando c’è da celebrare. Non riuscirò mai ad abbracciare il M5S di quell’abbraccio mortale per il quale diventi attivista: troppe sono le differenze che mi separano dalla loro filosofia. Mi sono chiesto mille volte come cacchio fa un libertario, apparentemente sano di mente, a votare M5S?. Ma se c’è una cosa che odio con tutto me stesso è rimanere con la linguetta in mano quando ti appresti ad aprire una scatola di tonno: non c’è niente al mondo di così frustrante. Sicché, trattandosi di aprire la scatola di tonno, credo che a livello nazionale – prendendo atto di come il M5S stia procedendo – gli ortotteri possano contare ancora su di me. Poi, aperta la scatola, si vedrà.
(per non alimentare false speranze, io sono fra quelli che stanno ancora aspettando che Zaia – sì, ci credo ancora – un giorno, raccogliendo attorno a sé tutte le forze indipendentiste venete – non vedo altri in grado di coagulare il consenso necessario per terrorizzare il vandalico mostro italiano – svegliandosi dal torpore attendista pronunci la famosa frase “al mio segnale scatenate l’inferno …“.