Lozzo di Cadore: pannelli promo turistici e onanismo
Il primo di agosto Per la Gente di Lozzo ha presentato una mozione riguardante l’installazione di pannellature per l’accoglienza e la promozione turistica. Mi sono già cimentato sull’argomento con l’articolo Lozzo di Cadore Dolomiti (due anni dopo) nel quale scrivevo anche:
E dopo l’impegno richiesto a favore della nostra minoranza ladina e quello da tributarsi alla rinascita della biblioteca comunale, qual è stato questa volta l’ardire di Per la Gente di Lozzo? No, non è una rivoluzione, niente che la giunta non possa capire ed eventualmente fare: trattasi di una installazione di pannelli col compito di fungere da accoglienza e promozione turistica per il nostro paese, un “pezzo forte”, questo della promozione turistica, della vision di questa maggioranza.
All’ultimo consiglio comunale la mozione è stata discussa e, in materia, il sindaco ha dato dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, di quanto sia profonda, se non abissale, la sua incompetenza ed ignoranza. Traggo questa conclusione direttamente dalla delibera di consiglio nella quale il Nostro afferma:
… il Sindaco sostiene che attualmente i pannelli cui fa riferimento la mozione sono numerosi e che molti sono quelli di pessima qualità. Il messaggio che ne deriva deve avere la caratteristica dell’immediatezza mentre le indicazioni di alcune tabelle risultano addirittura poco visibili. Dal momento che la gran parte di essi ha finalità di promozione turistica, il Sindaco riferisce che il turista che passeggia non ha bisogno di approfondire determinati temi, così come le didascalie non devono essere lunghe, né illeggibili. […]
Chissà a cosa pensava in quel momento, chissà quali oscuri pensieri hanno ottenebrato la sua limpida mente: sindaco, come fai a sostenere che “attualmente i pannelli cui fa riferimento la mozione sono numerosi” se non ce n’è MANCO UNO. Ripeto: MANCO UNO !!!
Lasciamo spazio a ciò che è scritto nella premesse della mozione di Per la Gente di Lozzo:
premesso che nel nostro programma elettorale avevamo espresso l’intenzione di «predisporre ed installare due tabelloni di benvenuto alle entrate del paese in cui siano chiaramente espressi i concetti di ladinità e di appartenenza alle Dolomiti”»;
chiarito che nel medesimo programma, al punto successivo, prendavamo in considerazione «la possibilità di installare due grandi tabelloni alle entrate del paese con i quali attrarre l’attenzione dei turisti sugli elementi della nostra offerta turistica», tabelloni da intendersi non in alternativa ai precedenti ma in aggiunta ad essi;
e poi nel testo che impegna l’amministrazione:
IMPEGNAMO SINDACO E GIUNTA allo studio, progetto e realizzazione di un primo sistema informativo da localizzare alle entrate del paese con lo scopo di fungere da elemento di “benvenuto ed arrivederci” nel quale siano evidenziate tanto l’appartenenza del nostro paese alla minoranza linguistica ladina quanto l’appartenenza al patrimonio mondiale dell’umanità Dolomiti-Unesco, e di secondo sistema informativo di maggior superficie da localizzare in punti strategici lungo la strada e prossimi al paese dove sia data enfasi alle attrattive turistiche di pregio di cui il paese dispone (Pian dei Buoi-Marmarole-Dolomiti, Roggia dei Mulini, Museo della Latteria, Sentiero Botanico Tita Poa, Parco Sentieristico, ecc.)
Ora, anche i componenti del disciplinatissimo plotoncino di ciuchi che ha presidiato la ex caserma di Soracrepa, se interpellati, avrebbero capito, dopo aver letto la mozione, che i tabelloni o pannelli cui si fa riferimento sono da localizzare (così c’è scritto) alle entrate del paese. Per “entrate del paese” si intende un luogo localizzato a lato della strada carrabile (che, per capirci, potrebbe coincidere con quello attualmente occupato dai cartelli “standard” che indicano il nome di Lozzo di Cadore). Ed a lato della sulla strada carrabile ci passano le automobili. E anche ammettendo che vadano a 30 km/h, ma anche ammettendo che si fermino a fianco del tabellone, la distanza minima è di 4-5 metri. E a questa distanza neanche se bevi una intera pinta di rhum pensi di scrivere poesiole sul tabellone. Nome, cognome, indirizzo e poco più. Deve fungere da elemento di benvenuto e, sul lato B del pannello, di arrivederci (eventualmente).
Lo sfocamento intellettuale del sindaco sulla materia, trascina poi nel pozzo dell’incompetenza e ignoranza anche Cristian Baldovin che afferma “che i cartelli risultano pesanti se gravati da un eccessivo ladinismo”. Anche questa è un’affermazione che, in questo caso, c’entra come i cavoli a merenda. E poi, lo chiediamo a lui quando diventano pesanti per eccesso di “ladinismo” ? A proposito, il ladinismo, è una nuova varietà locale del ladino ?
Per finire: nella mozione si fa anche riferimento ad un “secondo sistema informativo di maggior superficie da localizzare in punti strategici lungo la strada e prossimi al paese“; di maggior superficie vuol dire “più grandi” di quelli da mettersi all’entrata del paese, perché dovrebbero attrarre l’attenzione non di chi sta entrando in paese, ma di chi passa sulla 51bis di Alemagna. Sconsiglio anch’io, in questo caso, di iniziare il messaggio con “Lozzo di Cadore è un ridente paese ladino che …”.
Sono invece d’accordo su quanto detto dal sindaco riguardo al fatto che i tabelloni dovrebbero essere “elaborati da persone dotate di competenza nella materia e di professionalità”, da professionisti insomma. E li facciamo scegliere da pro-fessi-onanisti !! Scommetto che nessuno della maggioranza sa, lì per lì, il significato di onanista. Non è questo il problema, non nasciamo “imparati”. Quanti di voi si prenderanno la briga di comprenderne il significato? Qui da me inteso non proprio filosoficamente ma, più rozzamente, con il significato di mezze seghe.
Per le puntigliose critiche rilevate dal Nostro sulle altre tipologie di pannelli, … prossimamente su questi schermi. Sindaco: stay tuned !