Lozzo di Cadore maglia nera in Veneto per la raccolta differenziata
Sul blog di “Per la Gente di Lozzo” è stato pubblicato un interessante articolo sulla gestione dei rifiuti dal titolo “Differenziamo o no?”. L’articolo è davvero un buon esempio di informazione. Dal punto di vista più squisitamente politico però, a mio modo di vedere, è troppo “cattolico”, non ha il mordente che questa problematica richiede.
Approfitto dell’argomento. Il mordente ce lo metto io.
In buona sostanza, leggetevi l’articolo, è breve e ne vale la pena, Ivano ci informa che il nostro comune, insieme a Pieve, Calalzo e Enego è, a livello regionale, la maglia nera della raccolta differenziata. Ivano chiude l’articolo con un commento fin troppo gentile, quasi remissivo: “Personalmente vorrei che a livello regionale il mio paese fosse considerato per cose positive e non per cose negative come questa”. Come dargli torto.
E’ vero, non possiamo attribuire questa situazione al nostro sindaco ed in generale ai nostri amministratori, qui è tutto il popolo lozzese che deve essere chiamato a raccolta.
Ma è anche vero che la gestione dei rifiuti non la faccio io, o Tizio, o Caio, la fa (o non la fa?) l’amministrazione comunale tutta. Ed il sindaco quando siede sullo scranno che gli compete, o va in giro a presenziare incontri promuovendo il BIM, evidentemente non si vergogna di essere a capo di un paese così poco “civile” come scopriamo essere il nostro, relativamente alla gestione dei rifiuti (la qual cosa, peraltro, ci costa non poco).
Lui e l’amministrazione tutta non hanno ancora fatto nulla per “educare i loro concittadini”, mettendoci di fronte alla cruda realtà di ciò che siamo (sporcacioi senza ritegno). Però si sta interessando per una “tassa rifiuti più equa”. Lo so perché questo era un “categorico” impegno espresso nel programma elettorale che riporto qui di seguito.
UNA TASSA RIFIUTI PIÙ EQUA
Il nostro impegno è categorico per quanto riguarda i servizi: vogliamo migliorarne la qualità e l’efficienza senza far lievitare i costi a carico delle famiglie e delle imprese (aspetta e spera che già l’ora s’avvicina …). Questo, del resto, è stato un impegno preso anche cinque anni fa (e non mantenuto). E siamo riusciti a mantenerlo con successo (certo, qualcuno ha avuto successo, ma non il cittadino di Lozzo).
Per quanto riguarda specificatamente la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti pensiamo siano maturi i tempi per riflettere insieme (insieme a chi?) sull’opportunità o meno di passare ad un sistema di raccolta differenziata spinta con il “porta a porta”. E’ stato chiesto alla Società Ecomont (… in bocca al lupo) uno studio per aiutarci a capire qual’è la differenza di costo tra la raccolta tradizionale (quella in atto) e la raccolta “porta a porta” (la Val Boite la fa da tempo, che studio ci vuole? o va o non va). Quando conosceremo questa differenza (la relazione finale è prevista per il 2014 …) decideremo insieme ai cittadini di Lozzo e a quelli di tutti i Comuni che compongono la Comunità Montana del Centro Cadore (il primo esempio di democrazia diretta, segnatevelo …). Sicuramente (??) studieremo poi un sistema di pagamento della tassa sui rifiuti che tenga conto non solo della superficie degli immobili ma anche della quantità di rifiuti conferiti (quest’ultimo passaggio, non c’è che dire, merita un plauso). Solo così questa tassa può essere equa.
Caro “lozzese qualunque”, con ogni probabilità continueremo a pagare tanto (e questo già lo sapevamo …) ma continueremo anche ad essere per la Regione Veneto, e chiunque altro lo sappia, “chi lorde da Loze”.
Soluzione. Estremizzo. Se io fossi il sindaco, nell’ipotesi di aver scelto una squadra “votata al lavoro” e non dei semplici tirapiedi, guarderei negli occhi il più adatto dei miei consiglieri e gli direi di fare quello che ha fatto durante la campagna elettorale. Andare “porta a porta” ad evangelizzare “chi lorde da Loze”, spiegando come e perché si deve fare la raccolta differenziata.
Caro gruppo di minoranza: perché non usare il “tempio della cultura” per chiamare a raccolta la gente di Lozzo ed iniziare un doveroso percorso di informazione (e anche formazione)? E’ meno difficile dell’organizzazione di quella “famosa corriera” per Sauris, iniziativa volta a farci conoscere la realtà dell’albergo diffuso.
Così, per iniziare, magari chiamando come relatore qualche amministratore che questa sfida l’ha già affrontata (nella lista Auronzo, Borca, Cibiana, Valle sono fra i “virtuosi”). Ci sono, naturalmente, tante altre piccole-grandi iniziative che si può cercare di mettere in campo. Poi si può iniziare a pensare davvero seriamente alla raccolta “porta a porta”. Che vi siano interessi in gioco “spropositati” nella raccolta dei rifiuti non è una novità, quindi è facile immaginare che vi siano “resistenze”, che vanno abbattute da una “politica per i cittadini” e non sostenute da una “politica pai balanzoi”, ancorché pubblici (balanzoi = ha lo stesso significato di “carrozzoni”).
Nell’articolo di “Per la Gente di Lozzo” trovate i collegamenti alla delibera regionale ed anche all’allegato-A che ci qualifica maglia nera. Per i miei lettori, da quella lista ho estratto i soli comuni bellunesi, raggruppandoli per “bravura” nella raccolta differenziata (in questo caso gli ultimi sono più bravi). Per chi desidera consultarlo qui il file.
Permettetemi ancora una segnalazione. Nel bollettino parrocchiale dello scorso Natale, fra le informazioni civiche vi era un articolo, mi perdoni il redattore, alquanto nebuloso. Trattava di raccolta differenziata. Adesso l’ho finalmente capito. Mi sfugge ancora, però, il senso della conclusione, che vi propongo:
Se vogliamo essere migliori di altri, necessitano provvedimenti migliori, altrimenti il solo dire di essere migliori è un momento comune qualunque e non serve che a riempirci la bocca.
Solo Luca Giurato è riuscito a fare di meglio (per sdramatizzare, concedetemelo).