Lozzo di Cadore, il paese dei balocchi
Qualche giorno prima dell’ultima nevicatella un fan del BLOZ mi ha mandato una foto della “nuova cartellonistica” apparsa nel paesello chiedendomi cosa ne pensavo. Risposi che dalla foto (peraltro scura), senza sapere la collocazione e distribuzione dei cartelli e le “motivazioni” filosofiche – per quanto intuibili – alla base del provvedimento, non riuscivo ad azzardare un commento che non fosse questo: “Senza andare per il sottile, mi sembra che siamo già entrati nel Carnevale“.
Oggi sono passato per il … centro, ed ho preso uno scatto della cartellonistica “condizionale”.
Non dubito della buona fede alla base del provvedimento, ma credo che una siffatta cartellonistica sia con facilità impugnabile in un ipotetico giudizio. Le zone sottoposte al nuovo regime sarebbero, se ho ben capito, da Vero a Ferruccio + dintorni municipio-chiesa + via Giouda. Mi faccio alcune domande.
- il cartello indica un divieto di sosta; sotto c’è la “furba” extenscion dei due fiocchi di neve: vuol dire che non posso sostare se nevica o non lo posso fare se la strada è imbiancata? (posso sempre pensare che Yoghi e Bubu escano dal municipio con paletta e secchiello con l’intenzione di lustrare la strada innevata);
- se nevica (a meno che non sia “neve polistirolo”) il cartello diventa in breve immacolato e muto come un pesce; diventa tale per il “forestiero” che sopraggiunge, ovviamente, ma anche per il locale che non l’ha mai visto (a parte la foto del fan, io l’ho visto oggi per la prima volta quando l’ho fotografato); in realtà può diventare muto anche per il locale che l’ha precedentemente visto ma che non è detto se ne debba per forza ricordare (se non lo vede); l’ente che espone il cartello, specialmente se è un cartello di divieto, ha l’obbligo di garantirne la riconoscibilità;
- nulla riesco a dire rispetto ai cartelli intermedi posti lungo “l’area interdetta”: presumo che ve ne siano (intendo oltre a quelli posti alle estremità…);
- dando per scontato che l’interpretazione “non posso sostare se nevica” sia quella corretta, devo ritenere che non possa sostare neanche se ci sono due centimetri? E se i centimetri sono 5? Che dite, arriviamo a 10 o neanche un fiocco di neve?
- legato al punto precedente: se è un divieto dev’essere anche specificata la fattispecie sanzionatoria… ;
- se metto in sosta il veicolo con la luna piena come un uovo e la notte nevica… ; mi obbligate a seguire il meteo preventivamente? Quale? E se il meteo si sbaglia proponendomi precipitazioni 0% e la neve invece m’imbianca la vallata?
- se parcheggio mentre nevica e lascio il veicolo in moto (fermata), posso lasciarlo lì giusto il tempo di una sveltina?
- se non posso parcheggiare “lì”, smaterializzo l’auto con una decostruzione quantistica o la parcheggio da un’altra parte? E se da “un’altra parte” non c’è posto la lascio “fuori stallo”?
Mi chiedo se l’invenzione proviene dall’area tecnica (non credo) o se non sia piuttosto il cimento d’un amministratore desideroso di anticipare il Carnevale. Nel qual caso sarebbe bello se ci rendesse partecipi dei motivi che a tanto l’hanno sospinto (nei secoli addietro non sono scoppiate epidemie falcidianti); gli saremmo grati se potesse anche dirimere le perplessità di carattere socio-tecnico-antropologico illustrate poc’anzi.
Fra le possibili “giustificazioni” accetteremmo con favore anche “A Carnevale ogni scherzo vale“.