Lozzo di Cadore ha il primato della boscosità
Il territorio di Lozzo di Cadore è la seconda macchia blu scuro scendendo dai confini con l’Austria (la prima è Danta). Con un coefficente di boscosità tra 86 e 92% (dati tratti da “Forest damage inventory after the “Vaia” storm in Italy” pubblicata su Forest@) il paesello detiene il primato di questa particolare classifica, che condivide – tra i comuni “più vicini” – con Danta e Valle. Primato che, a quanto ci è dato vedere, va esteso a tutta la Regione del Veneto. A dirla tutta, siccome lo scalino successivo è 93-99% (cioè in pratica ti trovi le fronde degli alberi in camera da letto), con ogni probabilità il primato può essere inteso in senso interregionale se non nazionale (uau!).
La cosa non dovrebbe sorprendere più di tanto perché il paesello, esteso su 30,4 km2, non dispone di formazioni rocciose se non la facciata sud-orientale del M.Ciareido e un piccolo spicchio di croda che affianca il Campanile del Ciastelin (con il relativo corredo di prati d’alta quota e improduttivi di varia natura: vedi a questo indirizzo la prima foto della serie). Auronzo di Cadore, che è sette volte più esteso, ha un coefficente di boscosità di 49-53%, segno evidente che ospita molte più formazioni rocciose, come Cortina d’Ampezzo che ha un indice ancor più contratto, 43-48%.
I pallini arancioni rappresentano gli ettari stimati di danni: ogni pallino (dot) vale 6 ha. Da ciò si dedurrebbe che gli ettari danneggiati a Lozzo sono 3*6= 18 ha (cioè lo 0,7% della superficie boscata) . Strano che non si veda, a Lozzo, alcun puntino indicante gli schianti di Riva/Costa Mula e quelli di Molenies/Veleza. Del resto queste non possono che essere “prime stime” soggette a verifica e rimodulazione. Se ci fidiamo dei puntini arancioni, anche Auronzo se l’è cavata benissimo, mentre Santo Stefano, San Pietro e Sappada (che qui è ancora in provincia di BL) sono davvero martoriate (mai quanto l’agordino e il feltrino).
Il vantaggio dell’avere così tanto bosco è che se ti cade qualche schianto in più neanche te ne accorgi, almeno fino al momento in cui devi allestire ed esboscare lo schiantato che, sennò, ti ritrovi con il babau (bostrico) attaccato alle chiappe. Ma noi, a Lozzo, ci abbiamo il soggetto attuatore (ragazzi, non sarà una passeggiata, ma ne verremo fuori!).
(per i sistematici, in %, in ordine “a la vaca”: Lozzo 86-92; Vigo 75-80; S. Stefano 49-53; S. Pietro 65-69; S. Nicolò 75-80; Comelico S. 65-69; Auronzo 49-53; Cortina 43-48; Lorenzago 65-69; Domegge 70-74; Pieve 54-58; Calalzo 43-48; S. Vito 43-48; Vodo 81-85; Valle 86-92; Perarolo 65-69; Cibiana 70-74; Borca 65-69; Danta 86-92)
Estratto carta del coefficente di boscosità tratto da “Forest damage inventory after the “Vaia” storm in Italy” pubblicata su Forest@.