l’ondata della ‘politica’ di marmellata giunge anche alle amministrative
Poveri sindaci, poveri amministratori, poveri noi, tutti noi. L’ondata di merda che la “politica” della rapina fiscale e della casta si porta appresso in qualunque angolo italiota – sarebbe più corretto chiamarla partitica, ma ci siamo capiti – ha sommerso anche le amministrative. Già qualcosa si era visto alle regionali in FVG con un calo dell’affluenza del 22%: ma le cadreghe regionali sono assai ambite dai politicanti d’accatto soprattutto perché ben remunerate per cui, delle regionali, è certamente corretto pensare che siano uno specchio della politica mefitica, nauseabonda e cadaverica che si dipana a livello nazionale. In poche parole, alle regionali un calo lo si poteva prevedere e giustificare.
Invece, la disaffezione si sta materializzando anche alle amministrative (perlomeno con i dati d’affluenza relativi alle 22). Non che le realtà comunali siano il corrispettivo di un giardino in fiore, ché spesso sono letamai alla luce del sole, ma salviamo almeno i piccoli sindaci. Salviamo i piccoli sindaci, soprattutto quelli del “ma chi me lo fa fare“. Lo fanno per noi e per questo dovremmo, almeno il giorno in cui corrono per l’ambita e civica carica, dimostrare il nostro attaccamento tributando loro almeno il voto d’investitura. Vota Antonio: se non lo fai, non sai cosa ti perdi.
(dati: tratti dal Gazzettino, dove si possono consultare i dati completi relativi alle consultazione su suolo Veneto)