Lettera aperta a S.E. il Sindaco di Lozzo di Cadore
Ricevo e volentieri pubblico.
Di Cagliostro
Faccio riferimento e seguito alla mia lettera a Lei indirizzata su questo stesso Blog, in qualità di cittadino-contribuente, in data 12/3/2010 ore 15,51, lettera rimasta ovviamente inevasa. Lei ben comprenderà come io non mi fossi fatto soverchie illusione sulla Sua sensibilità e sul fatto che un civile riscontro da parte Sua alle osservazione di un “amministrato” sarebbe dovuto rientrare nel normale ordine delle cose. Ma pazienza, non si può voler tutto dalla vita…. Che Lei abbia in uggia l’uso degli strumenti tecnologici avanzati (facilitanti il dialogo con i Suoi cittadini) è cosa risaputa, basti citare il suo refrattario, ribadito diniego alla pubblicazione sull’ormai fantomatico sito Comunale delle delibere di Giunta, di Consiglio e delle determine; ma il Suo atteggiamento evidenzia anche, nella fattispecie, l’alto concetto che Ella ha della “Democrazia”, intesa come accezione alta e nobile della conduzione della “Res Publica”, affidata alle Sue sapienti mani, alla Sua lungimiranza, al Suo sofisticato ingegno, al Suo sviscerato amore per il Suo borgo d’adozione. Concetto che Ella deve aver ben attinto dalla Sua terra d’origine, non per nulla chiamata anche “Magna Grecia”.
Ma tutte queste belle doti carismatiche di primo cittadino non le impediscono di valutare pragmaticamente quale è il vero bene dei Suoi Amministrati. Suvvia! Che sarà mai!? Perché non valutare la perdita di tempo nel pubblicare malloppi di scartoffie? E poi, perché non pensare che si potrebbe ingenerare nei cittadini confusione e fuorviare gli stessi sottraendoli alle normali attitudini quotidiane? Se poi esiste qualcuno che ha voglia di documentarsi, che venga all’albo pretorio e si legga i voluminosi “dossier”. Lo farà magari una o due volte, poi desisterà perché avrà il braccio anchilosato e la vista annebbiata.. In fondo questo è il bello della democrazia partecipata che presuppone sacrificio, non è vero?
Fatta però questa premessa, io vorrei intrattenerLa su alcune questioni che mi è stato riferito hanno avuto una qualche piccola eco nel recente Consiglio Comunale.
1 – Raccolta differenziata:
Sarebbe stato asserito che in pochi giorni la validità sperimentale sarebbe stata provata. Bene. Peccato che la fonte della informativa al Consiglio sia la stessa che effettua il servizio. Non si può pretendere che sia diversamente, non Le pare? Sembra poi che Ella abbia affermato che la raccolta “porta a porta” (fatta non da Bruno Vespa ma da Ecomont) risulterebbe inapplicabile per onerosità di costi! Si vorrebbe sapere se la fonte della informazione è sempre Ecomont. (notoriamente privo di idonea attrezzatura alla bisogna…). Una cosa è certa: i cittadini non vedranno benefici dalla nuova normativa….
2 – Contenzioso De Rossi:
La disponibilità dimostrata dall’interessato ad una composizione dopo anni di defatiganti azioni giudiziarie e dopo che, sembra assodato, il suddetto De Rossi potrà disporre dell’immobile ancora per sette anni, è stata da Lei rigettata. Può darsi che Lei, nella Sua lungimiranza, abbia anche ragione a tener “duro”, a fare l’inflessibile custode delle buone ragioni dell’Ente. Ma di una cosa Ella non mi pare conscio, ossia che le parcelle legali sono pagate con i denari dei contribuenti, non di tasca Sua, e fin qui i costi sembra proprio che siano stati ingenti…. La vicenda intricata Lei dovrebbe conoscerLa bene e, con questi chiari di luna, non è detto che la soluzione sia dietro l’angolo e che non si debbano sborsare ancora parecchi soldini, senza contare che l’esito non è proprio scontato (e la recente sentenza docet). Per di più, non si è Ella avveduta che l’avvocato patrocinatore del Comune, nella Sua recente ingiunzione e diffida agli ipotizzati lavori manutentivi (segnalati al Comune dal De Rossi) sembra essere incorso in una affermazione fuorviante, subito oggetto di messa a punto da parte dell’avv.to Vio che patrocina il De Rossi e la soc. Sora Crepa?
Infine, argomento clou. Perché Ella non ha informato il Consiglio e la Pubblica Opinione che il De Rossi aveva ottemperato alla recente sentenza, finalmente consegnandoLe la chiave dell’immobile? Ed ora, sembrando venute meno le condizioni per la “custodia” con la decadenza dell’azione esecutiva da parte della Banca mutuante, come Ella risponderà alla richiesta di riconsegna della chiave? Le rammento che per avviare l’iter da parte del nostro Ente per una nuova azione esecutiva (intimazione, precetto ecc.) ce ne vorrà del tempo e soprattutto capacità di convincimento e non sarà, purtroppo, affatto facile convincere il nuovo giudice che il contratto di sub-concessione non sia da ritenersi valido (con ciò smentendo le argomentazioni, invero apparse ben motivate, del giudice monocratico).
La mia personale opinione è che Ella, nella conduzione della intricata querelle, abbia commesso tutta una serie di errori di valutazione, abbia dato retta a consiglieri non propriamente preparati ed ora si trovi in un bel ginepraio nel quale è difficile districarsi contemperando i veri interessi della collettività lozzese. Le ricordo che se dovranno trascorrere ancora anni per ottenere la disponibilità dell’immobile, anche prescindendo dalle parcelle legali e dai costi di giustizia, il danno sarà comunque ingente (mancata fruizione, ulteriore degrado, interessi sul capitale sborsato per il riscatto ecc.). Tanto valeva evitare di diffidare dal fare i lavori e forse era meglio far scoprire le carte al De Rossi (vista la sua disponibilità al dialogo, che non è detto essere segno di debolezza, valutato anche l’esito del suo ricorso…).
Io mi auguro che Lei voglia ulteriormente ben meditare sui suoi futuri passi al fine di non vedersi addossare soverchie responsabilità nell’ipotesi di infausto esito dell’intero contenzioso….
Doverosi ossequi.
“Cagliostro”