lettera al Sindaco di Lozzo (e, soprattutto, ai miei concittadini)
di Ghino di Tacco
Sono un cittadino molto arrabbiato e deluso per il modo in cui la sua Amministrazione sta conducendo la Cosa Pubblica nel mio paese.
Sono talmente adirato che manifesto perfino l’intendimento di rivolgermi a lei solo formalmente, nella sostanza il mio scopo è quello di parlare direttamente ai cittadini, di far sapere alla gente che a Lozzo non tutti sono amorfi, apatici e disinteressati a quello che succede nel Palazzo da lei occupato quale primo cittadino pro-tempore, di far conoscere a fondo il suo censurabile modo di fare il sindaco e di come lei intenda il mandato popolare che le è stato provvisoriamente dato.
Lei, in senso giuridico correttamente inteso, dovrebbe essere il sindaco di tutti gli abitanti del paese, anche di quelli che non la hanno votata; nella sostanza, molti di noi non la percepiscono più come tale perché notano una idiosincrasia tra le sue ampollose parole, i suoi vacui auspici e la realtà della sua politica, tesa, nei fatti, ad un uso non trasparente della sua azione amministrativa (possiamo ancora definire così il suo operato?).
Ella, tempo addietro, inibì ed abrogò la pubblicità degli atti della municipalità, attraverso il web, ossia proibì la conoscenza dei provvedimenti essenziali (delibere di giunta, di consiglio, determine ecc.). Tutto ebbe inizio da un articolo su di un quotidiano locale (che evidentemente non le era piaciuto) nel quale un cronista riportava il pensiero del capo gruppo di minoranza dell’epoca, pensiero desunto dalla messa in rete di apposita ed esaustiva delibera consiliare sull’argomento Caserma di Sora Crepa. Da quel momento, sul punto, il sito comunale fu praticamente oscurato. E nel far ciò ella manifestò chiaramente il timore di un giudizio non positivo sul suo operato. Mantenne però una parvenza (ridicola) di pubblicità con la immissione in rete dei soli titoli e numeri di protocollo dei deliberati degli Organi Amministrativi del Comune. Insomma, una autentica beffa: si poteva conoscere l’argomento ma non l’essenza, le modalità e gli scopi di ogni singolo atto.
Ora Brunetta (il ministro tutto pepe, ha presente?) dimostra di pensarla diversamente da lei. Ma lei è caparbio ed evidenzia il fastidio per uno strumento moderno e di larga diffusione e controllo della sua azione. Si da il caso che perfino la inesperta e non smaliziata minoranza attuale abbia capito e, stanca di essere presa in giro, stia ora surrogandola dando pubblicità a quegli atti che sarebbe stato suo precipuo compito portare a conoscenza della cittadinanza con le forme moderne della comunicazione. Una bella occasione mancata, non le pare? Che un sindaco, con 6 anni di esperienza alle spalle, che si dice espressione della più aulica delle democraticità, si faccia superare in fatto di trasparenza ed informazione agli amministrati da una pattuglia di poveri neofiti è cosa che fa veramente meditare.
Quello che però appare ancor più censurabile sono i suoi atti concreti in campo amministrativo-gestionale, sempre più incomprensibili e non rispondenti, in tempi di grave crisi economico-sociale come quella che stiamo attraversando, a criteri di lungimiranza, priorità e utilità essenziale per il soddisfacimento delle reali esigenze della comunità che le è dato di rappresentare e guidare.
Vuole degli esempi, già ampiamente reclamizzati e commentati su questo blog?
Eccoli:
- la opaca gestione del contenzioso Caserma Montiglio, trattato nelle secrete del Botanico Palazzo senza uno straccio di informativa, nel passato come nel presente, tanto che la recente sentenza è stata conosciuta solo attraverso la rete per iniziativa della controparte. La sua determinazione a proseguire in diatribe giudiziarie che potrebbero rivelarsi negative (lo sono già in fatto di parcelle degli avvocati), senza un minimo di pragmatismo in ordine a valutazioni alternative per un proficuo ed immediato utilizzo dell’immobile evitando così nuovi degradi. La gestione della vicenda “custodia” fatta in modo non trasparente, tanto che non è fin qui noto se le chiavi siano state rese al concessionario, dopo che si riteneva, a livello di pubblica opinione, che le medesime chiavi non fossero neanche mai state recapitate al Comune….;
- la strana e dispendiosa vicenda dei lavori a Palazzo Mubarak (alias Nave da crociera, ovvero Palazzo Pellegrini) per cui si è notato un continuo fare e disfare di alcune opere e rifiniture; nulla si sa di preciso su intoppi di vario genere che sembra abbiano richiesto “manutenzioni urgenti” ad un sito ancora da inaugurare. Mistero fitto sulla vera destinazione d’uso (inverosimile e non conforme alla grandiosità del sito quella ufficiale). Nessuna notizia poi sulla onerosità del manufatto a consuntivo, comprensiva dei costi di progettazione, sicurezza e direzione lavori. Tutto tace in merito alla presunta, ipotetica apertura. Molto si è qui dibattuto su ipotesi d’uso alternative od integrative nell’esclusivo interesse della collettività lozzese;
- la discutibile e criticabilissima (secondo molti cittadini) attuazione del così detto Parco Papa Benedetto XVI°, in quel di Loreto. Sarà anche opera della moderna tecnologia di cura dei suoli, ma alla popolazione quanto fatto proprio non piace. Le tanto promesse piante a foglia particolare ancora non si sono viste; la plaga appare desolata e la sacralità del luogo risulta certamente sminuita. I costi dell’opera poi, anche se non avranno inciso più di tanto sulle casse comunali (la gestione compete comunque ai dipendenti comunali), hanno certamente costituito, a mio modesto avviso, uno sperpero di denaro che non ha giustificazione nella utilità di un risultato apprezzabile, anzi hanno come effetto un danno evidente all’intera zona. Anche qui l’opera e gli annessi e connessi appaiono impostati al solito criterio di carente informativa;
- Abbiamo potuto osservare le foto, su questo blog, relative ai rattoppi della strada della Manadoira con la stesura di ghiaia sopra l’asfalto corroso e deturpato e la posa in loco di pannelli di legno a contenimento, con pali di ferro conficcati nel suolo a sostegno di tale obbrobrio (pali, tra l’altro, costituenti un pericolo evidente per la pubblica incolumità). Opera che, penso, abbia suscitato perfino lo… sgomento degli operai che hanno eseguito il lavoro su ordine, magari, di qualche provetto ed esperto assessore. Risultato: l’indomani la situazione, dopo un modesto acquazzone, era peggiore di prima (documentazione da foto, sempre su questo stesso blog). Ma è così che si opera? Si voleva risparmiare? Ma così si buttano invece i soldi dei cittadini al vento e questo per curare le relazioni elettoralistiche derivanti dalle pressioni di qualche ras dimorante nei paraggi!!!
- Considerato che ora i Comuni possono fruire del 30% degli introiti derivanti dal recupero di evasione fiscale ottenuta dall’obbligatoria azione d’accertamento dei sindaci attraverso le strutture alle loro dirette dipendenze, valutato che le “case fantasma” esistono anche a Lozzo, sia nel perimetro abitativo che soprattutto in quello extraurbano, non sente il sindaco il dovere di effettuare opportuni accertamenti, in linea con le disposizione in fase di emanazione, per operare una vera regolarizzazione delle molte anomalie che tutti conoscono e che nessuno ha avuto fin qui il coraggio di sanzionare?
Nella passata legislatura la Municipalità era partita con idee “bellicose” (forse per intimorire ed impressionare qualche oppositore di minoranza), si disse che si doveva fare un controllo a tappeto, poi però la solenne affermazione si trasformò in promessa di marinaio, non è forse vero, esimio Conducator? Le tasse, i tributi, i diritti di allacciamento vari, gli oneri multiformi devono essere pagati da TUTTI, non ci devono essere zone d’ombra e di privilegio. Chi non paga, è bene lo si sappia, danneggia tutta la collettività, in particolare gli onesti che pagano regolarmente…
Molte altre cose si potrebbero dire; magari, nei prossimi giorni, scoprirò altri altarini.
Per ora mi limito a fare una considerazione. Lo stile di un sindaco che elude precise domande di inesperti oppositori e cerca di evitare furbescamente di entrare nel merito dei problemi sollevati, non risulta certo commendevole. Tutti ora possono farsi una idea sul tenore delle risposte date alle due prime “innocue”interpellanze appena presentate dalla minoranza (argomenti: fonti energetiche e caserma Sora Crepa). Lo stile delle risposte è inconfondibilmente e andreottianamente costituito dalla solita aria fritta e sfido chiunque a dimostrare che ciò non sia vero.
Sono veramente incavolato!!! Spero solo che qualcuno mediti e giudichi con severità e sanzioni un tale comportamento.
-Ghino di Tacco-