le sturmtruppen dei ‘Sindaci per il sì’ non hanno smosso una fava
E’ quasi storia passata ma un ricordino la merita. Avvicinandosi al referendum i piddoni, che pur di vincere stavano già dando via il culo per l’Italia intera, avevano anche arruolato i “Sindaci per il sì” (i sindaci poro-gressisti cui abbiamo dedicato ad ottobre un post).
Noi siamo direttamente interessati alla cosa in virtù del fatto che, tra i porogressisti, troviamo il sindaco di Lozzo e quello di Auronzo (unici firmatari tra i 22 sindaci del Cadore-Ampezzo). Non si può certo dire che cotanta crema, offerta al popolo votante per strappare un “sì”, sia valsa alcunché. Le sturmtruppen dei porogressisti non hanno tirato (né ora né all’epoca delle elezioni regionali): diciamo pure che anche questa volta sono finite nella polvere.
A Lozzo i “sì” si sono fermati al 33%, ad Auronzo al 32% (Belluno 44, Ponte n.A. 38, Sedico 39, Trichiana 42, Longarone 34, Pedavena 36, Agordo 37, Lamon 46, Val di Zoldo 38).
Va fatto notare come, nelle righe di presentazione (sito Pd Belluno), si faccia esplicito riferimento “all’abolizione delle province“, che i sindaci sottoscrittori del documento evidentemente fanno propria. La storia ci ha poi detto che il popolo italiano ha voluto tenersi stretta la “vecchia Costituzione” e con essa le Province (pur essendo state, queste, già stravolte da interventi normativi ora “incostituzionali”). Speriamo che lo sforzo profuso da questi sindaci porogressisti, ancorché non sia servito a una mazza, sia remunerato dal Pd in altro modo e in altre occasioni, a beneficio dell’interesse nazionale.