LE SETTE VITE DEL GATTO (PARDO) DI ARCORE ED IL SUO ‘ROYAL BABY’
Quando calerà finalmente il sipario?
di Cagliostro
Ormai è assodato che i due massimi filibustieri del panorama politico nazionale hanno deciso di mettersi in affari. Tempo fa si sono incontrati (sembra che fin qui, gli abboccamenti , fra ufficiali e segreti, siano stati ben otto, ed altri ne seguiranno in questi giorni), si sono annusati , si sono capiti, nel senso che fra spregiudicati privi di qualsiasi etica politica e senso delle Istituzioni l’intesa è presto raggiunta, ed hanno stretto il famoso patto del Nazareno che contempla draconiani mutamenti nella organizzazione statuale e nella legge elettorale. Si intuisce, però, che l’amalgama pattizio contempla anche altro (ad esempio, l’elezione del Capo dello Stato), che il Pregiudicato ha chiaramente ammesso, mentre il giovin contraente toscano sul tema ha comprensibilmente glissato…
Il tronfio, spavaldo, arrogante “Bomba” (così era chiamato dai compagni di scuola per le sue incredibili sparate), dagli atteggiamenti e dalla postura molto simile a quella del Benito da Predappio e dalle logorroiche sceneggiate condite con promesse fantasmagoriche irrealizzabili degne del miglior Totò o del miglior Fantozzi dei tempi andati, in questo anno di governo ha dimostrato nei fatti uno spregio assoluto delle Istituzioni ed un mancato adempimento delle promesse programmatiche (“mai accordi politici con Berlusconi”, “La sua storia è finita”) e si è, invece, una volta assiso a Palazzo Chigi, subito acconciato a rimettere in campo il suo vecchio modello, già condannato per frode fiscale, estromesso ignominiosamente dal Parlamento, privato dell’elettorato attivo e passivo e relegato ai Servizi sociali.
E’ qui perfettamente inutile ripercorrere le tappe e le vicende di questo strano rapporto fra docente e allievo, fra vecchio re e principe ereditario (G. Ferrara) tanto sono note al pubblico e mettono in luce una (per ora) indissolubile comunanza di intenti a tutela delle rispettive utilità politiche. Basti dire che la manina che di soppiatto ha inserito, nel decreto attuativo della materia fiscale, la contestata norma dell’art. 19 bis sulla depenalizzazione della evasione e della frode fiscale al di sotto del 3% dell’imponibile dichiarato, norma all’inizio orfana di autore ma poi, dopo varie tergiversazioni e negazioni, il Bomba ha dovuto ammettere che si trattava di una sua iniziativa personale adottata fuori dalla collegialità.
Ed un tale trucco, inserito alla vigilia di Natale quando i media erano in ferie, avrebbe (avrà) effetto retroattivo per via del disposto dell’art. 2 del codice penale. La depenalizzazione così applicata avrebbe (avrà) la conseguenza di estinguere anche il reato sancito nel passato quando la norma favorevole non esisteva. Berlusca rientrerebbe (rientrerà) fra i beneficiari di questa disposizione e così egli tornerà immacolato in quanto a fedina penale; estinta/annullata la pena principale, verranno estinte/annullate anche le pene accessorie come la interdizione dai pubblici uffici ed il diniego dell’elettorato attivo e passivo. Così si avrà il completo reintegro nella così detta ‘agibilità politica’. Proprio in queste ore lo scambio nefando sta avvenendo, anzi in parte è già avvenuto e quindi i due filibustieri possono dirsi contenti e felici. Il Bomba ha ottenuto la certezza della approvazione della legge elettorale e quella del Senato nuova edizione.
Queste le modifiche alla legge Elettorale rispetto all’originario patto del Gennaio 2014: premio di maggioranza non più alla coalizione bensì alla lista; spostamento dell’asticella ai fini premiali dal 37 al 40%; abbassamento delle soglie di accesso al Parlamento al 3% e ben 100 capilista nominati. Insomma, sembrerebbe una vera e propria debacle subita dall’ex cavaliere, tanto che l’on. Fitto ha definito l’accordo la condanna di F.I alla ininfluenza o, tutt’al più, a lista minore di sostegno al nuovo PDN (Partito della Nazione vagheggiato da Renzi, che ricorda da vicino il PNF con il listone nazionale, nell’anno di grazia 1924!). Ma fra personaggi di tal fatta risulta inconcepibile che uno abbia ottenuto macroscopici vantaggi e l’altro sia totalmente soccombente. Infatti, non è proprio così, anzi le contropartite ci sono, eccome se ci sono! E certi giornalisti, molto addentro nei meandri di questa politica deteriore, queste contropartite le hanno puntualmente così indicate:
- Varo della norma sopra richiamata in materia di condono fiscale effettivo a beneficio della sbianchettatura della fedina penale del cainano. Il Bomba non ha mai detto che modificherà l’art 19 bis; ha detto che il decreto attuativo sarà ripresentato dopo la elezione del PdR (fra filibustieri, evidentemente, non ci si fida: “vedere moneta e poi dare cammello”);
- Blocco della riforma sulla prescrizione (erano previsti due anni di blocco dopo il primo grado di giudizio). Nel processo di Napoli sull’acquisto dei senatori (leggi: De Gregorio) e la conseguente caduta del governo Prodi, il Berlusca non vuole assolutamente correre rischi…
- Elezione di un PdR non ostile all’arcoriano (magari di Centro Destra).
Oggi un commentatore ha scritto che il Bomba è “un mediocre democristiano di periferia travestito da uomo di sinistra”. Definizione quanto mai azzeccata. La spregiudicatezza di questi due soggetti appare in tutta la sua sconcertante pesantezza ed il ciarlatano più anziano risulta politicamente il “papà genetico” del ciarlatano più giovane. L’arcoriano ha sempre giocato pesante quando si è trovato in difficoltà. Ora è giunto al punto di scaricare perfino la sua creatura politica, F.I., dimentico perfino della sua collocazione ‘ideologica’ e del suo profilo elettoralistico e si è buttato a capofitto (almeno per ora) in braccio al degno allievo, pur di ottenere l’agognata “agilità politica” e salvaguardare così, dall’alto del riconquistato formale prestigio, la posizione economica delle proprie aziende (ora non più prospere come un tempo).
Infine, il disegno consentirà di evitare altri incombenti pericoli in sede penale. Certo, va sottolineato che due personaggi così andranno d’accordo fintantoché potranno sostenere vicendevolmente i propri interessi di bottega, a scapito della essenza (e, forse, della stessa esistenza) del nostro sistema democratico ed Istituzionale. Quello che il Caimano non è riuscito a realizzare in 20 anni (progetto P2), verrà con tutta probabilità, purtroppo, realizzato dal suo degno compare, ovviamente con la spinta e la supervisione dell’anziano, turpe maestro. Ma il sodalizio durerà? Oppure il più svelto e furbo dei due metterà presto fine all’innaturale connubio fatto alle spalle dei cittadini italiani? Due filibustieri, a guisa di due polli in un pollaio, non possono convivere a lungo…
In ogni caso il giocoliere parolaio Renzi passerà alla storia come colui che ha rimesso in circolo il grande Pregiudicato, passato (quasi) dalle patrie galere ai fasti di “Padre della Patria”, ed ha brigato per reintegrare tale figuro, a pieno titolo, nel mondo politico istituzionale, avvalendosi di nefande leggi ad hoc opportunamente manipolate. E’ questa una nuova edizione delle leggi ad personam: prima c’erano gli Schifani, i Cirielli, i Castelli, gli Alfano e via cantando; oggi c’è il Bomba toscano, improbabile uomo di sinistra, che salva i pregiudicati e si allea con una destra che peggio non si può. Attenzione, però, troppa astuzia luciferina porta male. Ricordiamo il motto: “Enrico, stai sereno”… Attento, Caimano, che l’allievo non superi il maestro; del resto sembra che i tuoi riflessi siano, di questi tempi, un po’ appannati.