le percentuali ‘vittodoriane’… (riflessioni sulle erezioni lozzesi)
Tenendo conto che anche Scalfari ha qualche difficoltà nel trattare le percentuali nel grande gioco delle attribuzioni elettorali, come non perdonare a Vittore Doro una certa qual propensione all’arrotondamento, peccato senz’altro più veniale di quello addebitato al Barbapapà nazionale.
Vittore Doro, infatti, attribuisce un 80% netto a tale Manfreda, sindaco trimandatario di Lozzo di Cadore (ho perso il link che lo documenta e non ho alcuna voglia di cercarlo, so che mi credete sulla parola). Approssimazione che viene peraltro ripetuta anche dall’Amico del Popolo (non si sa se l’avvio del rapporto simbiotico – tipo “69” – sia partito dal Corriere o dall’Amico …).
Comunque le percentuali corrette (o più vicine alla realtà), tratte sempre dal Corriere (che bello giocare in casa!), sono 77,07% (diciamo 77%) per la lista Lozzo per il bene comune e 22,92% (diciamo 23%) per la lista Nuova Lozzo (la lieve incongruenza sul centesimale non ci spaventa più di tanto).
Detto questo, mi sono poi chiesto: rispetto all’elettorato totale, cioè a tutti i lozzesi aventi diritto al voto, qual è la percentuale di voti effettivamente ottenuta da Lozzo Fifa prima e da Lozzo per il pene comune ora? Vediamo:
Constato quindi che alle ultime elezioni Manfreda è stato eletto sindaco col 47,4% dei voti degli aventi diritto. Certo, come detto precedentemente, con il 77% dei votanti. Sono solo prospettive diverse, capite bene. Noto che già nel 2009 uno su due non se l’era cagato (scusate il registro linguistico utilizzato, ma si sa mai che qualche giovincello inizi a leggere il BLOZ… ).
(le erezioni del titolo non sono un refuso essendo intimamente legate al nome “parafrasato” della lista vincitrice “Lozzo per il pene comune” e, soprattutto, alle possibili conseguenze del suo agire)