l’autonomia possibile, come le convergenze parallele?
Per par condicio. Adesso il Cadore sa, insieme al Bellunese, come attenuare la propria fame di Autonomia. Ce lo spiega Oscar De Bona in questo articolo.
Una sintesi illuminante (il grassetto è mio):
Il suo motto è autonomia possibile. Che intende?
«Sono tutti quei trasferimenti di funzioni e risorse, aggiuntive, che permettono di essere gestite direttamente dal Bellunese, e che riguardano aspetti che si trovano solo nella nostra provincia, come, ad esempio, le minoranze linguistiche o le misure comunitarie per le aree transfrontaliere che conferiscono al territorio una sua specificità. Non siamo più in grado di reggere il confronto con le Regioni e le Province autonome».
Avete capito qual è la soluzione? Le minoranze linguistiche non valgono niente neanche a livello identitario, e solo Dio sa quanto mi dispiace ammetterlo, figuriamoci in termini di soldi. Vi faccio un esempio: 0,000000000000000000000000000000001%, e sono stato generoso. I finanziamenti per le aree transfrontaliere, invero, sono un po’ più pingui: togliete pure qualche zero. Ma hanno lo stesso valore che potrebbe avere un’aspirina data ad una persona che sta vivendo una crisi infartuale.
Tutto ciò rappresenta, per dirla come farebbero le Iene, una gigantesca cazzata.
Il problema più serio è: il Cadore ed il Bellunese, se ne accorgeranno?