l’Area Pesta di Belluno e il Sol dell’Avvenir
Onestamente non è che poteva fare niente di più, oltre ad applaudire alla Wanbao. Sarà per quello sfondo rosso acceso, che così si confà con la storia socialistoide della presidente dell’Area Pesta di Belluno che dentro a quel rosso campeggia, ma è uno spettacolo della natura osservare il capital-comunismo che dilaga nell’occidente sotto gli occhi – stupiti e compiaciuti – dei sindakos di montagna.
E’ un sogno che si avvera: il Sol dell’Avvenir che splende sul Popolo dei Lavoratori.
(che poi questi, addiritttua, vogliono rilanciare Mel: imparano in fretta! A dire le stesse stronzate che direbbe qualsiasi politicuccolo di turno. Con la differenza che questi hanno i bès, i schei. Magari ci riescono anche)
(ed è anche curioso che sulla stessa pagina si parli dei 126 “esuberi” fra i dipendenti della ex Provincia che la deforma del PD ci porta in dote: niente paura, li ficcheranno da qualche parte nei comuni o in Regione, come previsto. Intanto, l’unico ente statale che funzionava decentemente e con costi ridottissimi è stato fatto a pezzi, consegnandolo a quattro scemi del villaggio autoelettisi che fan fatica a sistemare i tombini di casa, figuriamoci ad affrontare sfide “epocali”. Del resto, non occorreva l’invenzione delle Aree Peste per farci sapere che siamo sudditi di uno stato di merda)