l’Alto Adige alle prese con giuseppi, segaiolo di terz’ordine
Avendo avuto riconferma dall’ultimo decreto che giuseppi è un banale segaiolo di terz’ordine, l’Alto Adige, al quale tremano le vene e i polsi alla sola idea di mettere il proprio futuro nelle mani del suddetto segaiolo, sta giocando la carta del “facciamo noi“. La Svp ha deliberato di elaborare una propria legge provinciale per gestire la fase 2 con la Lega, alleata di giunta, pronta a sostenere con fermezza questa linea.
Due brevi citazioni tratte da p. 2 del Corriere dell’Alto Adige di oggi (28 aprile 2020):
Secondo Kompatscher gli alleggerimenti arrivano “troppo tardi e in forma troppo timida, con un decreto caratterizzato da un approccio centralistico e burocratico, espressione di una totale assenza di fiducia da parte dello Stato sulle sue cittadine e cittadini“.
L’Obmann Achammer: “Useremo tutti gli strumenti a disposizione della Provincia per mitigare gli effetti nefasti del centralismo romano“.
Da parte nostra non abbiamo alcun dubbio nel pensare che lasciare un gioiello di territorio ancora nelle mani del NULLA, all’alba della fase 2, è un lusso che l’Alto Adige non si può più permettere. Sempre che Boccia, che a dirla tutta non sembra un’aquila, non s’infili in un esasperante quanto pericoloso braccio di ferro istituzionale dai risultati non scontati.
(Conferenza stampa del 28 aprile 2020: il video dovrebbe avviarsi in corrispondenza dell’intervento di Arno Kompatscher, al minuto 40:50; l’inizio della conferenza stampa in italiano è al minuto 30:30)