l’accento accentua: Ciarèido o Ciaréido? Chiedilo al marinaio!
La regola canonica è: meno ne metti e meglio è. Ma se lo metti, lo devi mettere per agevolare la pronuncia, nel senso di renderla certa a chi non la conosce. E non il contrario.
Il problema è però classico: se Tizio sbaglia a riportare l’accento, Caio copia l’accento sbagliato e Sempronio pure, contribuendo così al perpetuarsi dello sbaglio. Basta guglare (volgarizzazione di googlare) la parola Ciarèido per rendersene conto (con la “e” aperta).
Ovviamente “quella” parola c’è anche chi la sa pronunciare correttamente (chiedilo al marinaio!) e correttamente rendere in forma grafica (se richiesto), usando allo scopo le risorse tecnologiche conquistate dall’uomo in questi ultimi anni: provate dunque a guglare Ciaréido.
Non è la stessa cosa scrivere, per fare un esempio, Càdore o Dolòmiti: la pronuncia corretta è – a detta dei più – Cadóre e Dolomìti (anche se solitamente tali parole sono rese senza accentazione). Lo so che ci sono problemi più seri di questo, come l’invasione delle zecche da noi e delle cavallette in Israele, ma certe storture vanno risolte nella culla, altrimenti poi diventano pandemiche.
Inoltro quindi pressante preghiera affinché nella guida Cadore terra magica recentemente pubblicata l’infausto refuso sia corretto immantinente, almeno sui pixel giacché sulla carta stampata l’onta è già consumata 🙂 (pregasi cortesemente di considerare l’idea di metter mano anche al pdf della guida), contenendone così la possibile propagazione e diffusione sul globo terracqueo.
Comunque questi sforzi non varranno a niente nei confronti dei vicentini: io c’ho provato ma il nome Ciareido lo pronunciano sempre con la “e” aperta, si vergognano proprio a pronunciarlo con la “e” chiusa. Magna-gati!