La Strada Sanmarchi, la lentezza e l’elicottero
della Lentezza: il 28 febbraio si è svolta, credo senza alcun clamore, meglio così, la V Giornata mondiale della lentezza che aveva come fulcro il tema “Ambiziosi e Altruisti – Slow life, green life, better life.” Chi cammina sui sentieri dovrebbe fare della lentezza la propria filosofia di vita.
della Strada Sanmarchi: la scorsa estate un conoscente mi ha detto che gli sarebbe piaciuto percorrere la Strada Sanmarchi sulle Marmarole. Gli ho detto che per me l’approccio più idoneo sarebbe stato il seguente: salire nel tardo pomergiggio-sera al rif. Chiggiato e qui pernottare (sentiero n. 261 dalla Val Vedessana o, meglio, dal sentiero n. 260 dal Ponte della Diassa). Il mattino successivo, sempre lungo il sentiero 260 guadagnare il Giou dela Tana e scendere al Tiziano. Da qui, dove ha inizio la Strada Sanmarchi, portarsi lentamente al bivacco Musatti e fermarsi pernottandovi. La mattina dopo ripartire per compiere il secondo tratto della Strada che termina nella Val di S. Vito, e da qui scendere al fondovalle versante Auronzo.
Nulla vieta di fare gli sky-runners e, partendo di buon’ora dal bosco di Sozento, salire al Tiziano e poi correre fino alla Val di S. Vito ecc. (chi ha ancora il fisico bestiale).
A questo mio conoscente sembra però che il pernottamento in bivacco ponesse qualche problema e quindi ecco trovata una possibile soluzione: “in 3-4 di noi ci facciamo portare al Tiziano in elicottero e poi …”. Resta sempre una sgroppata, ma chiaramente le tre ore di salita vengono condonate con 4-5 minuti di elitrasporto.
dell’Elicottero: mi sono chiesto, “ma come fanno a saltare fuori certe idee, dove troveranno un così fertile humus da cui trarre vita, dove si nasconderà l’esempio …”. Maaaah!!
Caro Capitan Barancio,
il progresso non si può fermare, le appendici tecnologiche come i cellulari sono ormai quasi dei piercing, la fretta si insinua in ogni nostro gesto. Sai cosa ti dico, caro Toni, una volta o l’altra mi faccio calare sulla forcella Vanedel in hovering con 15 metri di cavo (il neretto qualifica una frase che va ultimamente di moda), così mi tiro avanti col lavoro. La Lentezza, come hai insegnato, è un regno nel quale solo i più nobili animi sanno camminare.
Foto: (paesaggiodolomitico.it)