la sottocasta degli avvocati parlamentari ed il ricatto al Governo sulla manovra
Della sottocasta dei doppi poltronisti ho già parlato. Adesso tocca a quella degli avvocati. Nella manovra approvata la settimana scorsa Tremonti aveva, quatto quatto, inserito la norma che prevedeva la liberalizzazione degli Ordini professionali. La sotocasta degli avvocatuccoli parlamentari ne ha preteso la cancellazione, pena l’affossamento della manovra. Mi servo di un articolo di DAW il cui titolo è già di per sé significante: Siete la nostra vergogna.
Per qualche ora, ieri, il Governo è rimasto appeso ad un sottilissimo filo. Stava per cadere, per crollare. Abbattuto da deputati e senatori per lo più della maggioranza (ma non solo), uniti dalla comune appartenenza all’Ordine degli Avvocati. Sì, ieri nei palazzi del potere si è rasentato il panico. Minacce di guerriglia parlamentare, annunci di voto contrario alla manovra (Belcastro, Noi Sud), urla addolorate e terrorizzate, parole forti gettate al vento. Ma cos’è che ha fatto sobbalzare i nostri paciosi rappresentanti a Roma? Semplice, una norma che, in modo sacrosanto, prevedeva le “liberalizzazioni delle attività professionali e d’impresa”. Una tempesta passata solo quando, dopo una mediazione tipicamente italiana, il piano anti-corporazioni è stato cestinato. E le tanto annunciate liberalizzazioni? Niente da fare, rimarranno lettera morta.[…]
E invece no. La casta, ancora una volta, si è ribellata. E ha vinto. Gli ordini non si toccano, hanno tuonato gli avvocati-parlamentari (se ne contano ben 87 a Montecitorio e 47 a Palazzo Madama), dando avvio ad una penosa raccolta-firme. E che non scherzassero lo si è capito fin da subito, quando molti di loro hanno minacciato di non votare la manovra. […]
No, in Italia toccare le caste non si può, è vietato. Altrimenti può capitare che in piena crisi economica, con una speculazione che attanaglia la nostra economia, ti facciano saltare il Governo. Perché qualcuno ha proposto di abolire un ordine professionale. Ecco l’ennesima conferma che questo non è un Paese normale.
Ma vi propongo altre letture sul tema:
- L’Ordine non si tocca (lavoce.info)
- Nessuno tocchi i privilegi (Chicago blog)
- Abolire gli ordini professionali: se non ora quando? (Chicago blog)
- E gli avvocati occuparono il Senato, come i No Tav il cantiere di Chiomonte (Libertiamo)
- Liberalizzazione degli Ordini: contrordine compagni! (Libertiamo)
- Lobbisti dell’interesse proprio (the FrontPage)
Io resto della mia idea: fuori dai coglioni, tutti. Abolitevi, altrimenti vi aboliremo.