la Serracchiani e la tassazione delle grandi rendite finanziarie (the winner is …) (bis)
Era inevitabile. Dopo l’intercettazione serale della pidiottata (idiozia detta da uno del PD) e bimbominkiata della Serracchiani sulla tassazione delle “grandi rendite finanziarie”, il phastidioso Mario Seminerio non avrebbe potuto non reagire (qui l’intero articolo L’analfabetismo finanziario è di sinistra, in Italia – 2 con video tubochoppato alla bisogna).
(come fai a rispettare gente così? come fai? è come se un insegnante di matematica ti volesse far credere che pigreco è un numero intero; è come se un napolitanotto qualsiasi volesse andare in Svizzera a parlare di democrazia …)
[…] In sintesi, per la Serracchiani il risparmio bancario è fatto solo da conti correnti (che rendono “lo 0,25, 0,50%”), posseduti da “fortunati” (concetto più volte reiterato) e non esistono depositi bancari, sui quali (come ampiamente visto) la pressione fiscale complessiva è più vicina al 40 che al 30%. Però, come precisa la Serracchiani, il 26% è “ovviamente [sic] calcolato sulle grandi rendite finanziarie“, quindi la Serracchiani medesima si dice soddisfatta “da persona di centrosinistra, che finalmente in questo paese c’è stata una redistribuzione della ricchezza”.
Come commentare un simile sfoggio di ignoranza e/o di malafede? Magari ricordando alla Serracchiani che i possessori di alcuni milioni di euro in titoli di stato continueranno a vedersi tassare le cedole al 12,5%, mentre i possessori di poche migliaia di euro in depositi bancari, essendo parte della categoria delle “grandi rendite finanziarie”, pagheranno il 26%, per permettere alla Serracchiani di dirci che lei è soddisfatta, in quanto personcina di centrosinistra, che in Italia si stia facendo “redistribuzione”. […]