La religione organizzata. Non c’è gara! Il papa a Venezia …
La diocesi di Belluno-Feltre si trova ad affrontare “la crisi di alcuni sacerdoti, che per esaurimento, depressione, innamoramento, si ritirano dall’attività pastorale, o scelgono di “gettare la tonaca alle ortiche”, come si sarebbe detto in tempi in cui la tonaca la portavano tutti gli appartenenti alla gerarchia cattolica” come ben ci spiega Lo spirito di Gioele (Lucio Eicher Clere) nell’articolo “La casta dei preti che vuol bastare a se stessa“.
Forse è anche per affrontare questi problemi che il papa si recherà ad Aquileia e a Venezia. Solo che qui si cambia anche registro.
Traggo alcune pillole da un articolo apparso sul Gazzettino.
“Niente spese folli per il papa“. Questa volta si sono rivisti. Già ammettere che di solito lo sono, folli, è una buona cosa.
Il patriarca Angelo Scola: «In questo momento di crisi i costi vanno contenuti. Ho chiesto che il preventivo per il palco della messa al parco di San Giuliano, a Mestre, sia dimezzato rispetto all’ipotesi iniziale di 800 mila euro. Inoltre non acquisteremo paramenti e mitrie nuove, ma recupereremo quelli già in uso dai vescovi e metteremo a disposizione quelli del tesoro di San Marco»
L’articolo continua: “Nella marcia di avvicinamento all’evento si rincorrono le voci sull’ammontare della spesa complessiva: si parla di una cifra oscillante fra un milione e mezzo e i due milioni di euro.” Non è certo una spesuccia per portare il papa a dare due benedizioni a destra e a manca (ovviamente verrà anche messo in moto un indotto per la stampa di santini e la fornitura di gadget d’ordinanza, forniture queste normalmente monopolizzate dalla casta clericale).
Ancora: “«Non chiederemo alcun contributo alle istituzioni pubbliche – ha spiegato Scola – Ci affidiamo alla generosità dei fedeli e all’eventuale sostegno che arriverà dagli sponsor privati». Chi contribuirà potrà mettere il proprio nome sulla quarta di copertina del libretto liturgico che sarà distribuito ai fedeli, nelle locandine e sui tabelloni installati lungo i percorsi”.
Il “delirio” riguardante il palco ve lo potete leggere direttamente dall’articolo riportato.
Suppongo che lo “Spirito di Gioele” sia quanto meno inquieto. Chissà se la messa-trasmessa in mondovisione riuscirà, in qualche modo, a placare la collera evangelica dello spirito. Certo, il papa ce la metterà tutta a trasmettere l’originalità del messaggio di Cristo. Con una mitria di seconda mano gli sarà anche più facile.
Nel frattempo, in attesa della messa, chi vuole può godersi questo breve pezzo di George Carlin, uno fra i più grandi “comici” del mondo.