la provincia di Belluno ‘in mano ai sindaci’: quelli del buco Bim-Gsp! Si salvi chi può!
Fra le misure “impressionanti” della manovra del governo Monti vi è l’abolizione delle giunte provinciali. I consigli provinciali, poi, potranno avere un massimo di 10 componenti (attualmente sono 45) e dovrebbero essere eletti dai consigli elettivi comunali e regionali. Il 30 novembre del 2012 le giunte decadranno ed i dipendenti dell’ente provinciale saranno trasferiti a regioni e comuni. Ciò che resterà delle vecchie “Province” avrà solo funzioni di “indirizzo politico e di coordinamento delle attività dei Comuni nelle materie e nei limiti indicati con legge statale o regionale”.
Sul tema avevo già evidenziato lo studio della CGIA di Mestre secondo il quale il 96% della spesa per le province rimarrebbe in carico ai cittadini (la gran parte dei costi sono infatti da attribuirsi al personale, che verrà solo “spostato” di ente). Riguardo agli aneliti autonomisti che fluttuano da tempo come fantasmini, e che questa misura soffoca nella culla, be’, non sono in vena …
Il brivido iniziale alla notizia che le province avranno consigli eletti (anche) dai sindaci, brivido ampiamente giustificato dalla vicenda del buco dell’acqua del Bim-Gsp descritto sul BLOZ con dovizia di particolari, si è stemperato pensando che, in fondo, è presumibile che lo Stato sotrarrà anche il “barile delle acciughe” dalle grinfie degli “eletti dai sindaci” e quindi, sperabilmente, l’unico buco con cui potranno interagire è quello che portano con sé fin dalla nascita. Salvi per un pelo. Forse.