la Lista Cinica di Monti e l’apertura ‘demografica’ alle donne
Chi mi segue sa che ho sempre considerato Monti come un tecnocialtrone ben vestito ed euro-presentabile (giudizio politico naturalmente). Così è stato anche per il governo Monti, un governo di tecnocialtroni. Per rendersene conto basta gustare il sapore degli articoli che riguardano questo pezzo di storia italiana. Adesso posso dire che mi sta anche sui coglioni. Perché Monti mente, e non sarebbe la prima volta.
Partiamo dall’alta considerazione della donna espressa alla conferenza stampa di fine anno (buone intenzioni se non altro a parole), per giungere alla presenza femminile (28%, delle quali – secondo Linkiesta – il 90% non verrà eletto) nei collegi elettorali della Lista Cinica (detta anche lista falliMonti), percentuale che non dimostra certo tutta l’importanza della donna che a parole Monti si è così preoccupato di rimarcare. Certo, molto dipende da ciò che uno ha in testa quando afferma che:
[…] per la crescita, per l’equità, per lo sviluppo della società italiana ci vuole un salto di qualità nel modo in cui vediamo la donna nella società italiana.
Dal punto di vista demografico, prima di tutto …
il modo in cui la donna è ancora vista nella società italiana … è umiliante, non può favorire una piena partecipazione della donna al processo delle decisioni …
OK. Quella della donna che sforna bambini l’abbiamo capita. Ma per il resto verrebbe quasi da dire … ma VAFF (vai a farti … friggere). Vale la pena invece rilevare che lo stesso senatore a vita ritiene che questo punto, quello cioè del “salto di qualità nel modo in cui si vede la donna” sia “ancora un pochino da perfezionare” 🙂 :-).
Perfezioni, senatore, perfezioni (altrimenti Berlusca la frega di nuovo perché ha detto – detto – che le donne elette – non presentate – saranno il 40% nel PDL).
(grafico: Linkiesta)