la libertà di dire ciò che pensiamo
Voglio qui far riferimento brevemente a quanto detto in un commento da pagaapo. Egli evidenzia come, con qualche accorgimento tecnologico, un computer ed una connessione ad internet, oggi sia possibile esprimere in piena libertà il proprio pensiero nei confronti di tutto ciò che ci accade.
E’ davvero una fortuna, ben più grande di ciò che in un primo momento si è portati a pensare. Io non voglio credere che l’atteggiamento generale della gente, ed in particolare della gente di montagna, sia improntato al menefreghismo, come talvolta sembra che sia. Credo che la difficoltà che la nostra gente ha di rapportarsi con la “politica”, anche quella “amministrativa”, nasca soprattutto dalla mancanza di informazione. La gente ha il diritto non solo di essere informata, ma di esserlo nelle forme e nei modi compatibili con il progresso che stiamo vivendo.
La logica del mio ragionamento è semplice.
- io cittadino ho espresso il mio voto;
- il mio voto ha creato un gruppo di maggioranza, che mi rappresenta perché lo ho votato, che ha il dovere di svolgere e produrre un’attività di governo, oppure ..;
- il mio voto ha creato un gruppo di opposizione, che mi rappresenta perché lo ho votato, che ha il dovere di verificare costantemente l’attività di governo ed eventualmente contrastarla;
- l’attività di governo, in particolare, non è e non può essere il prodotto di una delega in bianco;
- io cittadino devo essere posto nella condizione di verificare costantemente la bontà degli interventi delle persone che mi rappresentano;
- siccome gli interventi si manifestano sostanzialmente nelle decisioni di giunta e di consiglio, io cittadino devo avere libero e pieno accesso a tutte le informazioni che riguardano tutte le attività di giunta e di consiglio;
- ed in questo scorcio di secolo, se ne è accorto anche il ministro Brunetta, l’informazione deve essere veicolata non “anche”, ma “soprattutto” tramite internet.
In una circostanza un personaggio della maggioranza mi ha detto “cosa vuoi, in internet sono quattro gatti …”. Se siamo quattro gatti, nel senso che non contiamo niente, e visto che la pubblicazione su internet costa 0,00 euro, perché non iniziate ad informare quei quattro gatti?
A questo proposito c’è una “piccola” novità. Fra i vari comuni centro cadorini sembra che solo quello di Pieve, facendo propria quanto disposto all’art. 32 della legge 18 giugno 2009 n. 69, abbia deciso di eliminare le delibere cartacee a favore di quelle “digitali”. Ecco ciò che riporta il sito del comune di Pieve:
A decorrere dal 1° gennaio 2010 , secondo quanto stabilito dall’art. 32 della Legge 18 giugno 2009 , n.69, le pubblicazioni all’albo comunale fatte in forma cartacea non avranno più effetto di pubblicità legale infatti il primo comma del suddetto articolo recita che gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi si intendono assolti con la pubblicazione nei siti informatici. Pertanto si avvisano i cittadini che dal 1° gennaio 2010 tutti gli atti del Comune di Pieve di Cadore saranno pubblicati sul sito del Comune nella sezione “Albo Comunale”. Per un certo periodo gli stessi atti saranno pubblicati anche all’Albo Comunale nell ‘atrio del Municipio, in forma cartacea. Mentre tutti gli atti di provenienza dagli altri Enti continueranno ad essere pubblicati all’Albo (atrio del Municipio) in forma cartacea.
Può darsi che mi sbagli, ma secondo il mio modesto parere, il sistema altamente democratico vigente nell’oligarchia lozzese non si piegherà volentieri a questo nuovo sistema, i dinosauri della politica amministrativa non concederanno facilmente una leva del loro potere, tenere la gente nell’ignoranza ha i propri indubbi vantaggi.
Io non sono pigro, credetemi, ma un conto è tenersi aggiornati sulla vita del proprio paese attraverso uno strumento come internet, un conto è doversi recare nell’atrio del municipio a leggere le delibere, che sia poi o meno d’accordo sul loro contenuto.
Per quanto mi riguarda, tempo permettendo, perché scrivere un articolo sul BLOZ impegna pur sempre 45-60 minuti, nel 2010 continuerò a scrivere e pubblicare ciò che penso sugli aspetti che più contraddistinguono la vita del nostro paese ed il suo probabile futuro.
Anche commentare e dire la propria richiede tempo. Fatelo tutte le volte che ne sentite il bisogno. In ladino o in italiano, non ha importanza. Grazie di cuore a tutti coloro che visitando e commentando gli articoli del BLOZ hanno contribuito a renderlo più vivo ed utile.
Buon 2010, che sia per tutti un anno prospero e senza noia.