la lenta discesa verso gli inferi del turismo dolomitico in provincia di Belluno /3
Già a novembre scorso mi lanciai in una cupa quanto ovvia previsione. Del resto non è che con i dati provvisori di quel fine di agosto si potesse sbagliare più di tanto, per quanto settembre sembrasse essere stato un mese piuttosto dinamico. Neanche la neve dicembrina ha risollevato la disaffezione alla vacanza dolomitica.
Ripropongo quindi le stigmate della sofferenza, tanto del STL (settore turistico locale) Dolomiti-Cortina quanto del comprensorio Montagna, confrontandole questa volta, per aumentare l’effetto sadomaso, con il trend registrato a livello regionale complessivo. Una goduria per i dolomitici delle più belle montagne del mondo o delle montagne patrimonio dell’umanità!! Verrà il giorno che qualcuno capirà che, per fare un esempio, non può essere la sola Lazio a sostenere una fetta di stagione estiva, e verrà presto anche la stagione dei visionari delle ciclabili, altra categoria incline al delirio schizofrenico.
In questi anni, in termini di partite correnti con l’estero, la Merkel l’ha messo nel poster a tutti, in particolare all’Italia, tranne che nel settore turistico. Altrimenti sarebbero stati guai non seri, tremendi, anche per i lagunari, non solo per i dolomitici patrimonio dell’umanità.