la facilità di credere alle fedi imposte
[…] L’onestà sta nell’ammettere, anche se implicitamente, che quando non viene imposta, e fin dalla nascita, la fede cristiana va incontro a qualche problemino: nella libertà di scegliere, quella del cristianesimo smette di essere una scelta “scontata”, e perciò è fatta da “sempre meno persone”.
Cosa ha scristianizzato l’occidente, dunque? La libertà di scegliere. Non è un caso che il cristianesimo si sia fatto forte eliminando eresie (airesis = scelta) e abbia cominciato a indebolirsi quando si è affermato il principio della libertà religiosa: quando l’ha fatto suo, la sua crisi è diventata irreversibile.
È bastato, così, che si inceppasse il meccanismo che per secoli ha reso impossibile scegliere tra una fede e l’altra, o addirittura di rifiutare ogni fede, e il cristianesimo ha rivelato il suo punto debole, che poi è lo stesso di ogni altro credo: senza un meticoloso lavoro di manipolazione delle coscienze, tanto più efficace quanto più precocemente è messo in pratica, i contenuti della fede non hanno la buona presa che ci si attenderebbe in virtù della loro dichiarata “naturalezza”. […]
Così è.