la discesa di BoJo
Come per la Svezia (sempre sia lodata), che in un mare planetario (almeno per la parte “occidentale”) di pressapochismo e scienza circense ha impedito che la coglioneria d’ordinanza dei decisori pubblici (e dei giornalai) giungesse a sostenere che senza lockdown (si, lo so, ci sono svariate sfumature di lockdown…) saremmo tutti morti, anche la Gran Bretagna (a sua insaputa) si appresta a fornire esempio pubblico di quante idiozie si siano scritte a proposito dell’efficacia dei lockdown nell’arginare l’ondata dei contagi.
Diciamolo: se al picco del contagio (ricordiamo che il contagiato non è malato ma semplicemente positivo) l’UK si fosse nuovamente chiusa in casa, quasi tutti, in particolare gli adoratori dei lockdown (i chiusuristi di casa nostra), avrebbero avuto gioco facile nell’indicare la discesa della curva come ovvia conseguenza del “ritorno alle caverne”.
E invece no!
Non che le motivazioni siano chiare, ma questo è altro paio di maniche, ma la curva dei contagi in Gran Bretagna sta scendendo nonostante “la folle riapertura” di BoJo. Evidenze che i lockdown comportino enormi problemi in rapporto al modestissimo beneficio ottenuto ce ne sono ormai a gogò, ora c’è anche l’evidenza “politica” che le positività diminuiscono anche senza misure medioevali.
Certo che potrebbero risalire, signora mia, basta guardare l’andamento dei mesi scorsi: cercheremo di farcene una ragione (ma per ora, in U.K., calano: segno che le dinamiche del contagio sono un filino più complesse del tutti dentro o tutti fuori).
(giostra e circo non sono per questo finiti: ci aspettano numeri che neanche ve li immaginate…)