la democrazia ecumenica: a Lozzo di Cadore il bollettino parrocchiale di minoranza
Eh che diavolo! Una folta schiera di cattolici di Lozzo di Cadore, credenti e praticanti, si sono rivolti al parroco don Osvaldo protestando perché il bollettino parrocchiale non rispetterebbe i canoni della democrazia ecumenica. Se “ecumene” è la casa dove tutti viviamo, sembrerebbe auspicabile che alla voce del sindaco, apparsa sull’ultimo bollettino parrocchiale, si possa vedere affiancata anche quella della minoranza.
In fondo, il 33% dei “credenti” ha espresso una preferenza che ha qualificato una minoranza (mi rendo conto che il 33% riferito ai “credenti” è un azzardo, ma lo sarebbe anche, di converso, il 66% applicato alla maggioranza …). Qualcuno ha insinuato che la minoranza non avrebbe poi voglia di scrivere ciò che le potrebbe competere. Dalla folla dei “protestanti” si è levata una voce: “Non importa: basta sapere che, se vuole, può farlo”.
Per Pasqua, sottolinea sempre la “fronda protestante”, ci sarebbe piaciuto ricevere un sentito augurio da parte, anche, del capogruppo di minoranza. Presumiamo che anche quest’ultimo (chiunque voglia vestirne i panni) possa produrre dei sentiti ed accorati “appelli augurali”, o si deve ritenere che lo sappia fare solo la figura del sindaco (chiunque esso sia)?
Naturalmente, queste mie disincantate considerazioni altro non sono che un esempio, esse stesse, di utilizzo strumentale di un bene prezioso come la fede. E’ vero: la “sporca politica” banalizza l’Uomo. Non tutti se ne rendono conto.