Io, dolomitico, da 365 giorni patrimonio mondiale dell’Unesco, e neanche me ne sono accorto
In questi casi ci si aiuta con i numeri.
365 sono i giorni passati dalla proclamazione delle Dolomiti a patrimonio mondiale naturale dell’Unesco: era il 26 giugno 2009.
Le Dolomiti si aggiungono ad altri 176 siti che hanno la qualifica di beni naturali. In italia ve ne sono 2, l’altro è alle isole Eolie (nominato nel 2000).
Su un totale mondiale di 689 siti a valenza culturale, in Italia ve ne sono 42, dei quali 4 nel Veneto. Vi sono poi 25 siti con caratteristiche intermedie che portano a 890 il totale mondiale dei siti.
La reggenza della Fondazione passa di mano, a rotazione alfabetica, ogni 3 anni: il primo anno tocca a Belluno.
La sede bellunese della Fondazione, dopo 365 giorni, non è stata ancora definita. Dalla data della sua istituzione, 13 maggio 2010, essa non può quindi vantare neanche una sede vacante. Sull’esempio precedentemente illustrato, per accontentare cani e porci, qualcuno ha avanzato l’ipotesi di far ruotare la medesima ogni 4 mesi così da coprire, nell’arco dei tre anni, 9 destinazioni nell’ambito del territorio bellunese. Dovrebbero bastare.
Secondo alcune indagini statistiche vi sarebbero 35 milioni di turisti che prediligono le mete che sono segnalate dall’Unesco (una forma di garanzia?): 35 mil. / 890 siti = 39.000 persone, una botta di vita. Fra loro ci sono 35.000 giapponesi: quando vengono al mondo gli fanno vedere il logo Unesco come imprinting e vi si affezionano per la vita. Il problema è che quando vengono a visitare le Dolomiti lo fanno in 3 giorni e metà gliele fanno vedere di notte.
Nel 2011 vi sarà la prima verifica del Comitato. Sarebbe imbarazzante se ci fosse anche una sola tiratina d’orecchi. Voi non lo sapete ma il Trentino Alto Adige ha preteso una clausola che consente al Comitato Unesco di rimandare a settembre le sole province inadempienti. Anche Belluno ha tirato un respiro di sollievo: dei friulani, infatti, non c’è da fidarsi.