integrità della Provincia di Belluno: sindakos unidos
Alla fine si sono convinti. E guardate che non è cosa da poco. Avete presente quella masnada di sindaci (quando si radunano, qualunque sia il motivo, è meglio parlare di sindakos) che alle assemblee del Bim-Gsp – alcuni di loro per 8-9 anni di fila – hanno votato i bilanci dell’ente senza accorgersi che stavano facendo il famigerato e milionario buco nell’acqua?
Avete presente che la maggior parte di loro, preso atto del buco, non ha saputo far altro che avallare l’aumento del 30% della tariffa cui va aggiunto quello annuale del 5% a partire dal 2013 ricorsivamente per la bellezza di 20 anni?
Avete presente che una parte rilevante di questa masnada, per esempio quella centro cadorina che ci è più vicina, per un buon decennio ha gestito la raccolta differenziata con percentuali tra il 20 ed il 35% – che neanche quelli del Burkina Faso – per accorgersi d’un tratto che l’umido poteva essere convenientemente trattato a parte così come il secco?
Be’, dicevo, alla fine la masnada, radunata dai tre moschettieri belluneggianti, si è convinta che la Provincia di Belluno dovrebbe restare integra, che sarebbe bene non venisse accorpata a qualche altra.
E’ un passo avanti straordinario, va rilevato.
Così come va rilevato che al momento le Province, comunque vada a finire il riordino, sono destinate a diventare enti di secondo grado. E ci risiamo: la provincia di Belluno ‘in mano ai sindaci’: quelli del buco Bim-Gsp! Si salvi chi può! A meno che il Tar del Lazio non dia ragione al Bard … facendo tornare al voto la gente, unica a poter decidere da chi farsi governare.