Industria, artigianato e commercio, una tradizione che non vogliamo disperdere
Ogni tanto fa bene allo spirito dare una occhiata ai programmi elettorali sbandierati a suo tempo. Il problema generale di tutti i programmi, è che sono seri prima dell’appuntamento elettorale, passato il quale diventano, solitamente, gigantesche cazzate. Anche per chi li ha scritti.
Vediamo quindi ciò che si prospettava un anno fa relativamente ai problemi del lavoro. Riporto dal programma elettorale della compagine attualmente in voga (sfrondata dal superfluo che comunque potete gustare a questo indirizzo):
[L’Artigianato …. Alla luce di ….]
Noi vorremmo renderci utili proprio in questo senso. Auspicando che qualche nostro imprenditore o loro dipendenti progettino di intraprendere nuovi percorsi produttivi, l’Amministrazione comunale di Lozzo si mette a disposizione.
Intanto ci impegniamo a snellire le procedure e le pratiche burocratiche che accompagnano la partenza di qualsiasi nuova attività.
[Per quanto riguarda il settore commerciale …. ]
Per il lavoro più in generale ci piacerebbe avviare un Osservatorio che ci consenta di raccogliere idee e proposte da intrecciare con le opportunità che arrivano dal territorio e dai vari enti e istituzioni. Intraprendenza, creatività e tanta voglia di fare sono ben presenti nel DNA della Gente di Lozzo. Si tratta di tradurli in progetti, in occasioni, in lavoro.
Un’idea ambiziosa? Sicuramente si. Ma sicuramente concretizzabile se ci impegniamo insieme. E l’Osservatorio potrebbe diventare un interessante strumento proprio per studiare la situazione e per tradurre le idee in progetti.
I votanti devono aver capito che la futura amministrazione si voleva rendere utile mettendosi a disposizione di chi, auspicabilmente, avesse deciso di intraprendere una nuova attività. Mettendosi a disposizione. Che sforzo! E’ come dire, dopo 3 anni di siccità, speron che piove.
In quanto allo snellimento delle procedure, per amore della decenza, sorvolo.
L’osservatorio era, in astratto, una buona idea, a patto di iniziare a reperire dati, fare incontri, sentire cosa dice la gente, gli imprenditori, gli artigiani, i commercianti ecc. ecc.. Arguta, a questo proposito, la constatazione che l’Osservatorio “potrebbe diventare un interessante strumento proprio per studiare la situazione e per tradurre le idee in progetti”.
L’idea risultava poi ambiziosa ma, ciò nonostante, … “sicuramente concretizzabile se ci impegniamo insieme“. E’ mancato quindi l’impegno degli “altri“, visto che quello dell’amministrazione viene dato per certo?
Non so se HELP può mettere in moto qualcosa, verificare all’articolo “Chi da Loze no i se s-ciauda gnanche se te li brustolee” ed ai relativi commenti. Sarà opportuno tener conto che l’amministrazione “auspica”, “si mette a disposizione” ma soprattutto “osserva”.
Affinché sia di buon auspicio, ora che la strada per Revis è stata in qualche modo liberata “par brusà la vecia”, evento che anch’esso porta in sé un seme di speranza e di fertilità, propongo un “osservatorio virtuale” del paese, da sostituirsi al più presto con quello reale dei bisogni del “mondo del lavoro”.