il sindaco di Lozzo e le dimostrazioni di complessità
Continuazione delle chicche presenti nella graffiante intervista fatta al sindaco di Lozzo dal direttore de il Cadore. Nell’intervista, che è ovviamente fatta a tavolino, i due… duettano su un tema, come dire, delicato: l’unione dei servizi fondamentali.
[…] è stato calato dall’alto l’obbligo per i Comuni sotto i 3000 abitanti di aggregare insieme le funzioni fondamentali. Operazione che sta camminando in salita. Giusto?
Purtroppo dobbiamo prendere atto che l’associazione delle funzioni fondamentali tra Comuni si sta dimostrando complessa da realizzare. E non solo qui.
Subito il graffiante direttore mette in cattiva luce “l’obbligo calato dall’alto” (poveri comuni, costretti dall’alto a “unire i servizi”: peccato che altre cose, pur calate dall’alto, quando sono sonanti, come la pecunia, siano accettate a braccia aperte). Poi accenna alla difficoltà che i comuni hanno palesato nell’unire questi servizi (operazione in salita…). E il vostro sindaco, “purtroppo”, deve prendere atto che tutto l’ambaradan si sta dimostrando “complesso da realizzare“.
Complesso?
Complesso i miei coglioni!
Non ne sono capaci !
(faccio tuttavia notare che la “domanda & risposta” presa in considerazione, in realtà, è congegnata per dare un “endorsement” alla fusione di valle. Il messaggio che si vuol far passare è: quella dell’unione dei servizi è obbligo che ci hanno calato dall’alto (figli di puttana); la sua realizzazione è oltremodo complessa (ma mica solo qui eh!), tanto vale “fusionarci”.
Se così non fosse, qualsiasi sindakos, anche il più coglione, avrebbe risposto: “sì, l’unione dei servizi ci sta dando qualche grattacapo, ma – siccome siamo bravi – entro breve la cosa sarà realizzata”.
Ma abbiamo già visto in passato, nel prossimo post ne daremo un’altra volta conto, che i sindakos su queste cose sono fallimentari.
Quindi sì: piuttosto che trovarci legati in una costosissima unione di merda, ché di più non riuscirebbero a fare, meglio “fonderci”, ma non alla cazzo, non certo in una melma ingestibile risultante dell’accozzagliamento di 8 comuni e 9 frazioni)