il sindaco di Calalzo di Cadore e la caduta dei gravi
Riassunto: una pianta è caduta vicino a due auto provocando un danno contenuto (alla ringhiera) rispetto a quello che sarebbe potuto succedere se le medesime fossero state un po’ più in là o un po’ più in qua, se fossero passate poco prima o poco dopo (avete presente Sliding Doors?).
Fin qui la cronaca risulta comprensibile. Ciò che non si capisce per bene è il significato da attribuire alle successive parole del sindaco di Calalzo, allorquando afferma “Credo che sia ora di dire veramente basta“.
basta cosa?
Perché dal servizio non si capisce esattamente quale sia la cosa o l’insieme di cose per le quali “Credo che sia ora di dire veramente basta” (l’argomento di base dovrebbe avere qualcosa a che fare con la sicurezza). Provo ad immaginarne una: pensa, il sindaco, ad una fascia di rispetto di 20 metri o più a lato strada? Il che comporterebbe l’abbattimento di “n” piante, tutte quelle che potenzialmente potrebbero occupare la luce stradale in caso di sradicamento? O cos’altro, vuole opporsi ai gravitoni e prima ancora al meteo infausto (e talvolta cinico e baro)?
A dir la verità verso la fine del servizio qualcosa di risolutivo (che sia risolutivo sembrerebbe logico, no, il sindaco ha appena detto “basta“) viene proposto:
… che vengano snellite le procedure per il taglio delle piante alla Regione, che non si debbano più fare migliaia di fogli di carta per tagliare una pianta nei centri abitati.
Insisto. Devo presumere, essendo un umano, che un sindaco evidenzi prima le cose più importanti e solo successivamente quelle meno. Quindi, se il montaggio del servizio video non si è mangiato niente di più importante, sembrerebbe che il problema sia riconducibile allo snellimento (che la Regione dovrebbe attuare) delle procedure per il taglio delle piante. Risolto questo, quindi, saremmo a cavallo.
Allora, supponiamo che il piano per la messa in sicurezza di una strada comporti, per fare un esempio, l’abbattimento di 50 piante e che ci vogliano, ora, tre mesi prima di avere l’ok dalla Regione (ma anche riguardo alle migliaia di fogli di carta ne riparleremo …). Ora supponiamo che lo snellimento che si vorrebbe attuare comporti in futuro un’attesa di non più di tre giorni (rispetto ai tre mesi) per poter dare il via al taglio.
Embè, che cosa avremmo risolto di veramente determinante snellendo le procedure (fatto da accogliere comunque con favore, sia chiaro)? Che le piante da tagliare, che sono lì da 30-50 anni di media – cioè 10.950-18.250 giorni – (di quella caduta ho contato 70 anelli di accrescimento e poi ho lasciato stare), nel primo caso diventerebbero più vecchie di tre mesi, nel secondo più vecchie di tre giorni. Ripeto:
Embè!!
C’è forse qualcos’altro che si dovrebbe fare per mettere in sicurezza le strade, restando in ambito terrestre (coinvolgendo i marziani l’impresa risulterebbe notevolmente semplificata), o dovremo continuare ad aspettarci, continuando le cose come in passato, che ogni tanto possa cadere qualche pianta anche in mezzo alla strada, pur dando per conseguito lo snellimento delle procedure per il taglio?