il senatore Piccoli commenta le elezioni: ‘è il momento di agire’, più fuffa per tutti!
A confronto le babe di antica memoria, quelle che si trovavano a cianciare alle fontane o ai lavatoi, erano compunte commentatrici. Il senatore Piccoli si picca di dare una lettura, illuminata vien da pensare, dei risultati delle ultime elezioni. Ma finché ti metti a ciabattare al bar perché hai incrociato l’amicone, transeat, ma quando lo fai apposta sui mezzi di comunicazione dovresti evitare di farti del male da te stesso (si chiama autolesionismo e non è un comportamento politicamente intelligente).
Dalla fuffa fotonica prodotta nel tentativo di giustificare la pochezza e povertà della propria azione politica – il parlamentare è anche coordinatore provinciale di FI – ho selezionato alcune perle che commento “a fianco” con colore diverso.
I numeri sono inequivocabili ed evidenziano, a mio parere, innanzitutto la nota capacità comunicativa di Matteo Renzi. (non è colpa dell’inettitudine del PDL e di Forza Italia, no, è colpa della nota capacità comunicativa di Renzi; quando si dice “la forza delle idee”)
Certo non si può tacere il fatto che la lotta sia stata impari: i vincoli posti alla campagna elettorale del Presidente Berlusconi non devono essere un alibi, ma di sicuro hanno rappresentato un ostacolo evidente all’attività pre-elettorale dell’intero partito. (no dico, ma ci rendiamo conto di cosa sta dicendo ‘sto qui? sta dicendo che la lotta si è fatta impari perché a Berlusconi sono stati posti dei vincoli: sì, è vero, i vincoli sono stati posti dalla magistratura in nome e per conto del popolo italiano, ma mica perché B. ha preso il sole, perché ha subìto una condanna penale; ripetiamolo: perché ha subìto una condanna penale)
Ripeto, però, che ciò non può essere un alibi. (ah ma allora non tutto è fuffa e brufoli: consolante!)
I risultati ci impongono di riprendere seriamente in mano quel progetto moderato … (che si fa, continuiamo con le seghe?)
… perché i problemi della gente e dei territori non si risolvono nella scheda elettorale, ma nelle azioni di chi governa. (dopo tutto il male che gli elettori ti hanno fatto bastonandoti alle urne ti spari anche su un piede da solo ricordando che i problemi della gente si risolvono nelle azioni di chi governa? Ma è esattamente quello che gli elettori hanno fatto, togliendo il consenso a Forza Italia – che forza di governo non è – e dandolo al PD!!)
… una reazione che parte proprio dai territori, dalle comunità locali, dalla gente che ci ha votato e da quella che non lo ha fatto. (e quelli che non hanno votato FI pensate di convincerli con fuffa simile a questa o ne farete di altra, apposita?)
Idee, principi e valori che dobbiamo continuare a tradurre in azioni concrete: a livello locale così come a Bruxelles, passando per Roma. (“dobbiamo continuare…” continuare? Che, mi volete fare – voi del PDL-FI- un altro buco del Bim-Gsp come non s’è mai visto nella storia bellunese? Suvvia, senatore, si contenga!)
Il dato che mi sembra rilevante è che, nonostante tutti i proclami di trionfo, l’antipolitica non è ciò che le persone vogliono davvero. (ma che cazvolo sta a dì? Ma l’antipolitica, che secondo il senatore non è ciò che le persone vogliono davvero, in quale altro miglior modo potrebbe manifestarsi se non nel 43% di assenteismo quando alle politiche del 2013 fu del 25%)
La gente vuole risposte non le urla, non la retorica del “tutti a casa”. Forza Italia lo sa. Il centro destra lo sa: è il momento di agire”. (le urla sono quelle di Grillo, il nemico che B ha individuato come bersaglio della propria campagna; senatore, il M5S è passato dal 25,55% al 21,15%, FI oggi è al 16,8% quando il PDL di due anni fa poteva contare sul 36%; se è colpa delle urla, chi è che “ha urlato di più”?)
“E’ il momento di agire”, sostiene Piccoli.
Premete, premete forte, qualcosa uscirà!