il ponte di Calatrava e la betoniera delle scuole elementari
Ma che cacchio c’entra il ponte di Calatrava con la betoniera delle scuole elementari di Lozzo di Cadore, dirà qualcuno ? C’entra, naturalmente!
Il ponte di Calatrava scavalca il Canal Grande a Venezia, davanti a piazzale Roma. I punti in comune con la storia raccontata in questo articolo non sono il tempo impiegato a costruirlo, circa 12 anni, né il costo che è lievitato dai 2 milioni di euro del 1996 ai 4 milioni del 2002 per giungere agli 11,3 del 2008 (senza ovovia, valutata al costo di almeno un milione di €).
No, il punto in comune è il fatto che anche Calatrava, testardo, non volle tener conto, quando progettò il ponte, delle esigenze dei disabili. Che alla fine giustamente si incazzarono e pretesero che “dopo 434 ponti costruiti nei secoli senza alcuna attenzione alle barriere architettoniche almeno questo, almeno nel Duemila, cercasse di conciliare la bellezza e il rispetto dei portatori di handicap” (Stella, Rizzo – La deriva 2008, p. 49).
Si, lo so che non è la fine del mondo (tanto più che ora parte della ghiaia è sparita). Non è mai la fine del mondo. Ma, che ne dite, non è neanche questo un bell’esempio dato dall’Amministrazione. Sindaco!, l’area è destinata a parcheggio per disabili. E poi, a pochi metri dall’area in cui si tenne la Festa della Legalità, anche se vi fu una deriva omertosa. Un po’ di coerenza, suvvia!
La betoniera, devo tuttavia aggiungere, è stata usata per conseguire un nobile scopo.