il passaggio di regione alla provincia di Belluno è stato negato: ci potrebbero provare ora quelle di Piacenza e Rovigo
Il Comitato referendario per Belluno Autonoma, oggi BARD, raccolse 18.500 firme (delle 8.000 previste dalla normativa) per indire il referendum che avrebbe permesso alla gente bellunese di stabilire se aggregare o meno la provincia di Belluno alla Regione Trentino Alto Adige. Come sapete la Cassazione ci ha negato questo diritto “naturale”, motivo che ha spinto la Provincia di Belluno a presentare ricorso al Capo dello Stato, raccogliendo un parallelo e diffuso sostegno “ad adiuvandum” al medesimo ricorso dai comuni bellunesi.
Ora, a seguito del riordino dell’assetto delle Province previsto dal cialtronesco governo Monti, si sta assistendo ad un variegato campionario di iniziative a metà strada fra l'”autosalvataggio” e l’accorpamento “con chi voglio io” (per esempio come quella di Muraro illustrata recentemente).
Piacenza, oggi emiliana, vuole trasferirsi in Lombardia, mentre la veneta Rovigo vuole abbracciare Ferrara e diventare territorio emiliano-romagnolo. La famosa Costituzione lo prevede all’articolo 132, quello usato dal BARD per raccogliere le firme per il referendum che poi ci è stato negato.
[…] La Costituzione italiana, riformata proprio in quel punto nel 2001, all’articolo 132 del resto parla molto chiaramente. L’ipotesi secessione per Piacenza e annessione per Rovigo, è tutt’altro che peregrina: “Si può, con l’approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati – si legge nella legge fondamentale ( 🙂 ndBLOZ) della repubblica – espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Provincie e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione e aggregati ad un’altra”. Dunque, mano alle mappe.
Come si comporterà la Cassazione in questo caso? Basterà al gerontocomio l’assenza della “autonomia speciale”, di cui godono le province di Trento e Bolzano costituenti la Regione Trentino Alto Adige alla quale Belluno intendeva aggregarsi, ma che manca alle regioni “normali” Lombardia ed Emilia-Romagna (alle quali dovrebbero aggregarsi rispettivamente Piacenza e Rovigo) per ammettere i referendum (se mai dovessero essere richiesti)?
Altro episodio da seguire con attenzione dello show “banana-republik”.