il Parlamerdaio che conosciamo …
Ieri il Governo non si è visto approvare l’art. 1 del “Rendiconto”. La Maggioranza era distrattissima, la Minoranza ha fatto uscire un po’ di truppa per indurre in tentazione la controparte, per poi farla rientrare al momento del voto. Tattiche da Prima Repubblica a matrice “proporzionale”. Ma fa parte del gioco. I giochetti che la Casta sta conducendo sulle nostre spalle.
Comunque il Governo è andato sotto di un voto. E le Opposizioni giù in coro con “Berlusconi dimettiti“.
Coproliti deambulanti. Emerite teste di cazzo del PD (parlo degli onorevoli), emerite teste di cazzo dell’IdV ecc. ecc., adesso che i sondaggi vi danno bene in sella (riunendo le confraternite catto-comuniste, compresa la componente radicale di quei veri mangiatori di bambini che sono i SEL, quelli che a Roma hanno da poco ineggiato a Steve Jobs come icona) fate la voce grossa eh?
E che dire di tutte le volte che, compiacenti, avete permesso a questa Maggioranza di andare avanti votando a spron battutto i loro provvedimenti? Guardate i primi lacchè della lista stilata da Openpolis che hanno salvato la maggioranza ed il numero di volte che l’hanno fatto: Bersani (2306), Di Pietro (2019), D’Alema (2003), Fioroni (1951), Franceschini (1534), Turco (1519), Melandri (1361), Veltroni (1317). Coproliti deambulanti. Merde. Merde di sinistra (menistra).
Ma ci sono anche quelle di destra (mestra). L’impasto parlamentare, tranne rare eccezioni, dà vita al Parlamerdaio che conosciamo. Concime per fiori. Nulla più.