il Multiphysicslab è stato chiuso ma, se esisteranno le condizioni di sicurezza, verrà riaperto
Secondo il Corriere delle Alpi il Multiphysicslab di Vallesella è chiuso dal 31 dicembre scorso. Ho cercato negli archivi del quotidiano senza trovare articoli precedenti a quello lincato che trattino della chiusura del laboratorio. Sembra insomma che a nessuno, neanche allo stesso Multiphysicslab, tanto meno alla Comunità Montana, gliene sia fregato quel minimo da far scaturire, da allora, una sparuta segnalazione.
Fatto sta che ha chiuso; problemi strutturali, fessurazioni, crepe ecc.. Ha chiuso, si legge, anche per agevolare le perizie dei periti che devono peritare (state già vedendo la punta del naso allungarsi, nevvero?).
Nell’articolo non si fa cenno al destino dei ricercanti; sapete, quelle cose che normalmente ci si chiede: quanti sono, dove sono andati a finire, ecc.. Le solite robe che fanno da corollario a vicende come quella descritta.
Però c’è una perla, che dobbiamo a Svaluto Ferro, presidente della Comunità Montana:
«Non appena i periti avranno esaurito il loro compito», aggiunge Svaluto Ferro, «se esisteranno le condizioni di sicurezza necessaria, non ci saranno più problemi per la riapertura dei laboratori di ricerca».
Ora, provo ad immaginarmi una notizia da affiancare a quella sopra riportata:
Berlusconi corre da Putin per congratularsi della vincita elettorale e verso sera, insieme a Medvedev, danno vita alla versione russa del bunga-bunga, lassù chiamato tundra-tundra; alle prime luci dell’alba Medvedev è già ko da un pezzo mentre Putin sta gettando la spugna, sopraffatto dall’animosità di Berlusconi che, con una certa leggerezza, dice a tutti: «Dai che adesso ci divertiamo con il taiga-taiga».
Secondo voi, quale delle due notizie è più verosimile?
Consiglio: fatene una stalla per somari, asini e ciuchi che possono tornare di straordinaria utilità alle cooperative sociali nelle lungimiranti operazioni di manutenzione del territorio che l’arrivo della buona stagione renderà presto necessarie.