il malaccorto tempismo dei tecno-oligarchi del Bim-Gsp
Un anno fa è successa la stessa cosa. Poi, vista la vera e gloriosa figura di m. del direttivo Bim-Gsp a guida sindacale (cioè dei sindaci, fra l’altro del PDL), la ciurmaglia riunita in assemblea ha pensato bene di chiamare al timone il triumvirato tecno-oligarchico del tipo Capitan Findus che si è assunto l’onere – chiaro e ineludibile – di essere da subito cosparso del medesimo elemento organico (ma con l’attenuante “tecnica”, come se la m. tecnica puzzasse meno).
Anche un anno fa, dicevo, con i sindakos non solo a costituire l’assemblea ma anche il direttivo, i documenti di bilancio (del Bim-Gsp, non della bocciofila di Pinié, frazione di Vigo di Cadore) erano resi disponibili solo qualche giorno prima della riunione assembleare. Con l’arrivo dei tecnici – non mettetevi a ridere – i tempi si sono addirittura ristretti: i documenti di bilancio sono arrivati nei municipi alle 12.45 del giorno prima.
Come se il tempo si fosse fermato. Torna ad esplodere la polemica su Bim Gsp, la spa che gestisce il servizio idrico e che da un anno è amministrata da un cda di tre tecnici, dopo che l’era dei sindaci si era chiusa con debiti per circa 80 milioni di euro. La cifra è ancora quella e l’unica buona notizia sta nel fatto che non è aumentata, ma nel frattempo è montato il disagio dei sindaci dei Comuni soci. Accusati dall’opinione pubblica di aver ignorato per sette anni la crisi finanziaria di Bim Gsp e adesso messi alle strette dalla Corte dei Conti, i sindaci sono esplosi in occasione dell’assemblea di ieri pomeriggio.
All’ordine del giorno c’erano due questioni fondamentali: il bilancio di previsione e il piano di rientro dei debiti, ma i documenti sono arrivati nei municipi solo attorno alle 12.45 di ieri, rendendo cioè impossibile la lettura e l’analisi dei dati. Se in passato la maggior parte dei sindaci si limitava a votare senza sapere, ora che le bollette sono lievitate per coprire i debiti (facendo infuriare i cittadini) e che la Corte dei Conti ricorda ai Comuni che Bim Gsp è una loro partecipata, alzare la mano nell’ignoranza è diventato pericoloso. Alla lista degli arrabbiati vanno aggiunte le associazioni di categoria dei fornitori creditori e i sindacati.[…]
Avete notato quanto sia perfida questa Irene Aliprandi (seguite il neretto)? E’ o non è una velenosa tarantola? Forte! Ad ogni buon conto il buco del Bim-Gsp, come avete letto, se non altro non è aumentato (forse). Parlando di buchi, me ne viene in mente uno che mi riesce difficile non associare a tutta la pluri-annosa vicenda (anche lo slogan in vista si addice alla medesima: “There are a better ways to make a career” – Ci sono modi migliori per fare carriera):
(foto: polzam1)