il lago Centro Cadore è ora balneabile (ah, se ci fosse il MultiPhysics Lab)
Era il 26 marzo del lontano 2011 e si parlava di navigazione elettrica del lago Centro Cadore. La cosa era nata da una dichiarazione – del tutto inutile – di Da Forno allora responsabile del MultiPhysics Lab di Vallesella di Cadore:
[…] E poi, secondo Da Forno, vi sono molte altre applicazioni interessanti su cui potersi provare. «Ad esempio a Vigo – ricorda – c’è un noleggio di moto elettriche da cross, silenziosissime, della società svizzera Quantya; una bella attrazione turistica perché consente, ad esempio, di raggiungere un rifugio nel silenzio quasi assoluto pur essendo in moto. Perché non puntare allora sulla navigazione elettrica nel lago di Centro Cadore? Potrebbe essere una bellissima iniziativa turistica».
alla quale rispondevo che già allo stato, senza bisogno dell’LHC o di altre diavolerie che, pareva di capire, il MultiPhysics Lab era ansioso di sperimentare, la navigazione elettrica era a portata di mano:
ad oggi non vi è alcun ostacolo a mettere in acqua barche a propulsione elettrica; se non lo era nel settembre del 2000 sul piccolo lago Weissensee (Carinzia) a cui si riferiscono le foto che riporto qui sotto (l’ultima delle quali è ripresa proprio da una “barchetta elettrica”), non vedo quali problemi ci possano essere oggi se non la voglia di farlo (c’è qualche attore che ha voglia di provare?);
Oggi, che il lago di Centro Cadore è stato etichettato come ufficialmente balneabile, è un peccato non avere sulle sponde del medesimo il laboratorio pronto per lo studio della curvatura dell’elica più appropriata per la navigazione lacustre in acque con temperature medie oscillanti tra 4 e 12 °C. Vi ricordate quello che aveva detto Svaluto Ferro?
Però c’è una perla, che dobbiamo a Svaluto Ferro, presidente della Comunità Montana:
«Non appena i periti avranno esaurito il loro compito», aggiunge Svaluto Ferro, «se esisteranno le condizioni di sicurezza necessaria, non ci saranno più problemi per la riapertura dei laboratori di ricerca».
Che fosse una fotonica balla spaziale non c’erano dubbi per nessuno, tranne (forse) per l’emittente che nel frattempo si è dato all’ipp oops alla rivoluzione pirotecnica. In effetti ci pensò direttamente Da Forno a smentire il cantastorie comunitario montano chiarendo che “ciao, se vedemo a Segrate …”.
Ciò non toglie che una qualche forma di collaborazione si possa comunque mettere in piedi tra Cadore e Segrate per sperimentare un e-Cat da utilizzare come fonte energetica ecosostenibile per la propulsione di natanti in acque lacustri paradolomitiche (e non) o per risolvere definitivamente quel fottuto problema di cavitazione delle eliche (che ci svela ai sonar). Sempre che la partitina a sudoku di “quelli dell’unione montana” sia terminata…