Il Giro d’Italia in Cadore ed il saluto dei Parchi
Fosse l’ufficio stampa di un sindaco di qualche paesotto alpestre (due a caso, quello di Calalzo e di Lozzo di Cadore, in ordine di sforzo mediatico), si potrebbe anche sorvolare sulla cosa ma, trattandosi dell’ufficio stampa della Regione Veneto, tale cosa va perlomeno evidenziata.
L’assessore ai Parchi del Veneto Manzato così si esprime: “Alla vigilia dell’arrivo del Giro d’Italia nelle montagne venete, voglio porgere agli organizzatori, ai corridori e a tutti gli appassionati il saluto delle Dolomiti bellunesi e dei Parchi che insistono su questo territorio, che sarà per quattro giorni uno degli scenari più belli della più avvincente e storica corsa ciclistica nazionale”.
Secondo noto principio di comunicazione, se proprio ti interessa veicolare i parchi “che insistono su questo territorio” (anche se, lasciatemelo dire, fa un po’ impressione essere salutati da un parco), li dovresti perlomeno citare per nome: “sono il Parco Tizio e ti dò il benvenuto, sono il Parco Caio ecc. ecc.”.
Parlando dei corridori l’ufficio stampa ci mette anche questa ciliegina “… che certamente e comprensibilmente saranno più impegnati a superare le difficoltà di percorsi e circuiti di altissimo livello tecnico, piuttosto che a guardarsi attorno…”. Ma l’assessore va oltre: “Ritengo di alto significato – ha detto ancora Manzato – che la Cronoscalata del Nevegal cada di martedì 24 maggio, data nella quale si festeggia la ‘Giornata Europea dei Parchi’, in un anno, il 2011, dichiarato ‘Anno internazionale delle foreste’…”.
Che coincidenze fortunate. Come invidio Nespoli ed il suo soggiorno spaziale.
Ma non finisce qui. Perché l’ufficio stampa della Regione Veneto dà questa descrizione della 14a tappa:
[…] Il primo “assaggio” della “quattro giorni” di Dolomiti bellunesi è per sabato 21 maggio, 14ª tappa del Giro, la Lienz – Monte Zoncolan, che toccherà tra gli altri i Comuni di Comelico Superiore, Auronzo di Cadore, Lozzo e Lorenzago di Cadore.[…].
Vigo di Cadore se lo son dimenticato.
Anche se il Giro non calpesta un centimetro quadrato del territorio lozzese, noi (lozzesi) non possiamo che gioire per l’apparizione nel grafico di tappa. Per fortuna che il neo-eletto sindaco di Vigo ha altro a cui pensare ora. Speriamo che l’elicottero della Rai faccia almeno una zoomata sul papale “Parco di Loreto” (a proposito di parchi) e che successivamente faccia almeno un bel primo piano della piscina dello Sporting Hotel di Pelos (qualcuno avvisi l’operatore di non zoomare sulla Tour Vidal, potrebbe mettere in cattiva luce il Parco della Memoria di Pian dei Buoi).
La colpa è in capo a quegli intelligentoni della Gazzetta dello Sport che organizza la corsa. Sono loro ad aver inserito nella grafica di tappa (senza alcun merito) Lozzo di Cadore ed essersi dimenticati di Vigo (o meglio di Pelos). La tappa passerà per Lorenzago, altro sito papale, per poi tuffarsi in Carnia e bla bla fino ad arrivare “al mostro” (Zoncolan). L’ufficio stampa della Regione Veneto deve aver copiato come un’oca giuliva. Per i nomi dei Parchi chiamare Manzato, assessore competente.