il GAL, l’idraulica e la farina da polenta
Il GAL, come si diceva, ha traslocato dalla sede di Gogna-Tre Ponti (dov’era in affitto presso lo stabile della Comunità Montana Centro Cadore, anch’essa in disarmo), per prendere possesso di parte dei locali della Moschea Pellegrini.
Bisognerà aspettare qualche giorno prima che il think tank ridiventi pienamente operativo. Confidiamo che, lasciate le voci delle acque inquiete dell’Ansiei e del sacro Piave, che dalle strette gore giungevano forse soffocate, ad esso giunga forte ed argentina la voce delle bianche acque del Rio Rin, che in un ormai lontano passato hanno mosso le cigolanti ruote idrauliche degli opifici lungo la vetusta roggia.
Confido, essenzialmente, che questo rumoreggiare possa far fiorire e sospingere innanzi il già trattato, famoso e fors’anche ardito progetto “L’idraulica e la Farina da Polenta” di cui ho già trattato nell’articolo aspettando il GAL … alla Roggia dei Mulini. Devo tuttavia rimarcare che le mie perplessità di allora erano mal riposte: riguardo al passo successivamente riportato, che dà una sommaria descrizione dell’intervento, ritenni a torto che esso fosse esilarante:
In particolare il riportare al funzionamento i mulini per la macinazione della farina può, con azioni di mostrative, reintrodurre presso le popolazioni locali, l’usanza di coltivare il mais per la produzione di farina da polenta.
Mi sbagliavo. La natura umana è così profondamente insondabile. Oggi devo ammettere che chi da Loze e propio davante a chi autre. La coltivazione del mais, che si supponeva dubitativamente potesse essere reintrodotta a seguito di azioni dimostrative, è stata attuata d’imperio al solo immaginare l’evocata macina frantumatrice roteante. Un miracolo che solo a Lozzo di Cadore può accadere.
Ora che l’usanza di coltivare il mais è stata reintrodotta dalla “popolazione”, che il sogno esilarante è divenuto oggettiva realtà, al GAL spetterebbe la realizzazione del citato progetto con la sistemazione di uno dei mulini e la messa in funzione della magica macina.
Un connubbio sinergico tra pubblico e privato di rara efficacia.