il fieno rinsecchito alla Roggia dei Mulini
Nei giorni scorsi gli operai stagionali della Comunità Montana hanno tagliato le erbe nell’area della Roggia dei Mulini. Un lavoro impeccabile, condotto da cima a fondo, cioè partendo a valle all’inizio del percorso e giungendo alle porte della centrale di Leo.
Un “modus operandi” che, appena mi sarà possibile, documenterò su questa pagine, a futura referenza.
In questo loro lavoro gli operai della CM hanno raccolto tutta l’erba e l’hanno concentrata in tre o quattro covoni. Ho avuto occasione di parlare con loro, soprattutto per sapere quanto tempo siano stati a fare il “capolavoro” che andrò a documentare.
In quella occasione mi riferirono che l’ultimo piccolo sforzo, quello di portare via l’erba raccolta nei covoni, avrebbe dovuto essere fatto dagli operai del comune, avendo loro finito il “monte ore” a disposizione per questo intervento.
A due settimane di distanza l’erba non è stata ancora portata via e fa, per così dire, bella mostra di sé proprio davanti all’ entrata alla Roggia del parcheggio di Prou.
Ve ne sono altri due di cumuli, nelle immediate vicinanze di quello in foto, sempre lungo la stradina di accesso alla Roggia (gli operai della CM hanno fatto i covoni vicino all’entrata per facilitare l’operazione di asporto).
I covoni di erba appena tagliata danno un senso di allegria, dopo un po’ sono ancora accettabili perché evocano i “bagni di fieno”, adesso fanno schifo.