Il federalismo demaniale è alle porte: quale futuro per Col Vidal e rifugio Ciareido?
La settimana che è appena iniziata sarà determinante per l’attuazione del primo passo verso il federalismo. Entro il 21 maggio infatti il Parlamento sarà (se non interverranno proroghe alla discussione) chiamato a votare la prima serie di decreti attuativi che daranno vita al cosiddetto federalismo demaniale (quello più semplice da attuare fra i vari federalismi che ci aspettano, vedi per esempio il più spinoso, quello fiscale).
Nella sostanza il federalismo demaniale si prefigura come una colossale operazione che rimette nelle mani degli enti territoriali l’enorme mole di beni statali (spesso sottratti ai comuni per ragioni di guerra); basta pensare a spiagge, porti, fiumi, laghi, terreni, tenute, caserme.
Vi saranno dei beni demaniali considerati “sovra-regionali” che non passeranno in gestione alle regioni (vedi lago di Garda, fiume Po ecc. ecc.). Si stanno introducendo anche delle norme per evitare che le Regioni possano vendere i beni sopraggiunti in carico: essi saranno delle Regioni ma ogni eventuale vendita o sdemanializzazione verrà gestita dallo Stato.
Poi restano le briciole di alto valore simbolico. Un pezzo del Cristallo, un altro della Tofana di qua di su e di giù. Poi resta il Col Vidal ed il rifugio Ciareido. Anche quest’ultimo di grande valore simbolico, non foss’altro per l’immane lavoro dei volontari che l’hanno strappato all’abbandono e ne hanno fatto quello che è, di grande valore storico e, bisogna pur dirlo, di grande valore economico per il nostro territorio. Neanche all’area demaniale del Col Vidal c’è da sputarci sopra, in particolare se viene per niente.
A quest’ultima dimostrarono il loro concreto interesse l’amministrazione Mario Da Pra e Silvano Da Pra che inoltrarono formale richiesta per entrarne in possesso (di un bene che era della Regola di Lozzo e che poi è andato a finire inopinatamente in mano al Comune che lo ha dovuto cedere per una pipa di tabacco per ragioni di guerra). Non mi sembra che nessuna altra amministrazione successiva si sia poi spinta a trattative formali di acquisto con lo Stato (se c’è che batta un colpo).
Come si vede, anche “la dormienza” può dare, talvolta, qualche frutto.
E’ un anno che ci lavora, Calderoli, a questo primo passo di federalismo. Il Pd chiedeva una proroga di 20 giorni per studiare meglio la cosa. A noi quei 20 giorni non cambiano la vita ma a Calderoli sì: il 21 maggio del 2009, infatti, il parlamento votava la legge delega n°42. A livello politico la votazione entro il 21 maggio di quest’anno, ad un anno dall’approvazione della legge delega, assumerebbe quindi un alto valore simbolico per la Lega. Per questo Bossi si è fatto vedere a sorpresa in commissione bicamerale qualche giorno fa, a dare manforte a Calderoli. Come a dire: si deve fare, punto.
Domanda: come si presenta la situazione riguardo all’area demaniale di Col Vidal e al rifugio Ciareido? Si può essere informati (la gente di Lozzo intendo) sui passi che ha fatto (intende fare) l’amministrazione riguardo all’argomento preso in esame?
Nelle immagini seguenti: la perimetrazione dell’area demaniale di Col Vidal ed il rifugio Ciareido.