il Bim Consorzio e la pasta kukident
Ancora due parole sulla frenetica attività di smarcamento di Bim Consorzio dalle malefatte del Bim-Gsp messa in atto dal primo attraverso, per lo più, il suo presidente Piccoli. Ne ho già parlato in “Piccoli e le due Bim: excusatio non petita, accusatio manifesta“, ma va ancora chiarito un concetto di fondo.
Ci mancherebbe anche che il Bim Consorzio avesse i vergognoosi e ignobili problemi di Bim-Gsp. Il Consorzio funziona come la cassaforte della mai dimenticata Cassa del Mezzogiorno, nel senso che vi piovono sempre soldi, alimentati dai sovraccanoni idrici (è ciò che dispone la legge istitutiva dei bacini imbriferi).
E i soldi arrivano “a prescindere“, come direbbe Totò. Qui vale perfettamente il detto “non occorre fare un cazzo”. Se come presidente, al posto di un umano qualsiasi, ci mettete un rappresentante antropomorfo, che so, uno scimpanzè piuttosto che un macaco o un mandrillo, i soldi arrivano lo stesso. Punto.
Stabilite queste condizioni, risulta abbastanza improbabile che la conduzione di un ente siffatto possa comportare derive “meridionalistiche” come quelle che hanno coinvolto il Bim-Gsp. Sottolineo, “abbastanza improbabile“. Perché, quando il marchio di conduzione è PDL, ed il Bim-Gsp è il limpido esempio ancora palpitante e rappresentativo dell’incapacità gestionale, ai bellunesi comunque qualche dubbio viene ancora. Manca mai che i vertici abbiano frequentato un corso tipo “Publitalia” (magari con Galan come docente) e che covino il desiderio di mettere in pratica quanto appreso. Quindi su con le orecchie, comunque.
Al Bim Consorzio non resta quindi che elargire i soldi che piovono con interventi clientelari, come ha fatto finora, ma qui rientriamo nella normalità della politica, anche (forse soprattutto) di quella bellunese, quindi nessuno scandalo. Il presidente Piccoli ci tiene a sottolineare gli ambiti di intervento che comprendono, anche, scuole materne e asili-nido. Si è dimenticato di citare quella partita di kukident e pannoloni-mammut che ha fatto arrivare a tutte le case di riposo bellunesi a sostegno della terza età avanzata.