i tre moschettieri belluneggianti ed il raduno dei sindaci: epilogo
Sì, lo so, i tre articoli intitolati i tre moschettieri belluneggianti ed il raduno dei sindaci (uno – due – tre), con i relativi tre video avrebbero potuto essere condensati in un solo articolo. In considerazione delle loro personalità così eclettiche – parlo dei tre moschettieri belluneggianti Bond, Reolon e Toscani – della loro fierezza combattiva, del granitico attaccamento alla bellunesità, della convinta lotta per garantire i diritti alle popolazioni montane, mi è parso più consono trattarli separatamente.
Sulla questione dell’eliminazione (prima proposta) e successivo accorpamento della nostra provincia non si erano ancora pronunciati con la dovuta fermezza. Hanno però deciso di chiamare a raccolta tutti i sindaci per capire che aria tira su questo problema. Io continuo a credere che una puttanata anticostituzionale come questa espropri le popolazioni di un loro diritto “naturale” e che – prima o poi – la Cassazione si dovrà pronunciare a favore di queste popolazioni che – sole – possono decidere che governo locale darsi.
Voglio dire che i sindaci contano come cariche istituzionali, ma che non hanno alcun potere decisionale su questa vicenda che, ripeto, deve essere rimessa al giudizio delle popolazioni. E’ comunque giusto sentire cosa pensano questi cittadini, tenendo conto che non possono che parlare per se stessi. Di questa cosa, loro, per primi, dovrebbero rendersene conto (tuttavia dubito).
Per quanto riguarda i consiglieri regionali: l’atteggiamento da casermaggio (che nella finzione video loro riserverebbero ai sindaci), in realtà è da loro subita proprio nelle vesti di consiglieri regionali, stante il fatto che la nostra provincia è rappresentata da 3 di loro su 60. Anche se di facciata, apparentemente, gli uomini dialogano, quando giunge il momento, se l’importanza dei problemi dibattutti lo impone, i nostri moschettieri belluneggianti, semimontanari, finiscono per essere reclute vilipese dallo strapotere del peso delle altre province (e con loro tutta la popolazione bellunese da essi rappresentata), cioè dal resto della Regione.
Solo per ricordare ai fans dell’eliminazione delle province o del loro accorpamento che in qualsiasi altra condizione che non veda la provincia restare integra, la nostra rappresentanza, ossia la rappresentanza dei problemi della gente di montagna, è destinata a svanire nel nulla. Accorpare la provincia di Belluno, oltre a non portare alcun reale beneficio in termini di riduzione della spesa (per il dettaglio vedere qui), comporta la dissoluzione della montagna bellunese per mancanza di rappresentanza.
Naturalmente, per Belluno, la Provincia che vogliamo non è quella prevista ora dall’ordinamento, perché abbiamo perlomeno bisogno di poteri più ampi come quelli previsti (sottolineo, previsti) dal nuovo Statuto regionale riguardante la cosiddetta specificità, ma dobbiamo giungere ad una completa autonomia, unica possibilità di governo di questa montagna.
Per concludere, trovo singolare che Bond, coordinatore regionale del PiDiElle che è il partito che ha distrutto la provincia sfiduciando l’alleato Bottacin, Reolon che rappresenta il PiDimenoElle che ha contribuito in modo determinante a sgozzare la medesima devastando le prospettive dei bellunesi, e Toscani che rappresenta il cosiddetto agnello sacrificale, si siano coordinati a produrre una sì difficile idea: riunire gli squinternati sindaci per far finta di trovare una soluzione e, intanto, purgarsi le budella da un peso superfluo: comunque vadano le cose, puzzeranno tremendamente (come dicono gli inglesi: shit in, shit out).