i sindaci piangono per i tagli ma la spesa dei comuni cresce spudoratamente da anni
L’altro ieri abbiamo visto la ripartizione della spesa corrente fra regioni, comuni e province che è pari a, rispettivamente, 72.7%, 22.8%, 4.5%. Quando si tratta di spendere, anche i sindaci non si tirano indietro, salvo poi andare a Roma a piangere disperatamente per i tagli. La cosa andrebbe valutata caso per caso, ben s’intende (i cosiddetti tagli lineari vanno a colpire indiscriminatamente, comuni buoni e cattivi), ma se guardiamo i dati di spesa aggregati scopriamo che quella a carico dei comuni è sempre, sempre, sempre aumentata (a parte la leggera flessione del 2011, e vorrei vedere che non fosse così).
E’ mia opinione che l’incubo della spesa pubblica, cresciuta all’ombra dello sperpero ma anche del voto di scambio con gli statali – a tutte le latitudini ma in particolare al sud – non diventerà terrificante sotto lo stimolo del debito, che ovviamente non può che crescere nelle condizioni in cui ci troviamo, ma in virtù della mancanza di liquidità: quando, come in Spagna, si inizieranno a congelare le tredicesime degli statali e ad avere difficoltà a pagare gli stipendi al pubblico impiego. In quel momento i depuratori (dove ci sono) non riusciranno a processare tutta la M che arriverà dalla strizza dei parassiti. Purtroppo, per chi non è statale, la sorte non sarà molto migliore.
Da Chicago blog (ndr: il presidente dell’Anci è comunque Delrio, non Del Rio come riportato nella citazione):
I sindaci sono scesi in piazza per protestare contro i tagli della “spending review”, al grido che, in assenza di provvedimenti, non saranno più in grado di “garantire i servizi essenziali” (o variazioni sul tema). Il presidente dell’Anci, Graziano Del Rio, ha detto:
Il paese si deve chiedere perché i sindaci scendono in piazza.
Infatti ce lo chiediamo tutti visto che, a guardare i numeri, non pare che la spesa locale corrente stia oggi soffrendo nulla di diverso da un modesto freno alla crescita.
Qui la spesa corrente delle amministrazioni locali:
Qui la spesa locale pro capite:
Morale della favola: la fame vien mangiando.