i parcheggi del campo sportivo, l’Opera Romana Pellegrinaggi e la pio-massa
Premessa: nel mio precedente articolo sull’argomento mi ripromettevo di approfondire… “tra il serio ed il faceto”.
Non sarà per quest’anno. C’è già la faccenda del Miesna, di San Vittore e Corona, che va seguita a dovere. Ma già dalla prossima estate l’evento potrebbe concretizzarsi.
L’ Opera Romana Pellegrinaggi si è detta più che interessata. Le ho mandato tutto l’apparato iconografico a dimostrazione che lo spazio c’è.
Il nostro problema, quando organizziamo qualche iniziativa, è che vi sia un minimo di gente. Il loro è che di gente ce n’è sempre troppa. E la gente, la massa, ancorché pia, va gestita.
Tarcisio, ad oggi che il ciellino Scola è in procinto di trasferirsi a Milano a capo della diocesi più vasta del mondo (dopo S. Paolo in Brasile), non è certamente di buon umore. Ma c’è tempo, c’è tempo per convincerlo che Lozzo di Cadore val bene una messa.
Certo, se nel frattempo vi fosse un segno di santità tangibile, che ne so, se le campane della chiesetta di Loreto si mettessero a suonare da sole, se tutta l’erba della spianata si mantenesse rasa per intervento spirituale (senza cioè l’aiuto degli asini della Comunità Montana), se la stessa alberatura (delle foglie di fico) dovesse trovare dimora senza l’intervento della rantolante Provincia, be’ allora una messa papale non ce la risparmierebbe nessuno.
Un semplice quanto decoroso palco ligneo per sostenere il papa, costruito col sudore di tutti gli artigiani della zona e senza bisogno alcuno di architetti (altrimenti i costi vanno alle stelle): il tutto al campo sportivo, gremito di gente come si conviene in queste eccezionali occasioni. A parte Lozzo di Cadore, non c’è nessun altro paese che sia attrezzato con gli spazi necessari per ospitare un evento del genere. Ora che l’area è stata in buona parte liberata.
Manca da portar via la bio-massa, la ramaglia che è rimasta come un cadavere stecchito ad ingombrare una parte del conquistato spazio. L’amministrazione, con un orgoglioso colpo di reni si è liberata della discarica con un matto e disperatissimo “carica evvvvai” durato per giorni e giorni. Ma ha lasciato lì la ramaglia.
No, così non va bene, neanche per l’Opera Romana Pellegrinaggi.
P.S. argomento affrontato in versione ecumenica.