i mercanti dei voti
Quella di snocciolare i finanziamenti e contributi che gli enti pubblici erogano ai sudditi è una consuetudine ormai radicata e, in fondo, fa parte dei compiti e dei doveri che questi enti hanno sul piano della comunicazione (informare i cittadini).
Il problema è che, sul piano comunicativo, il messaggio che viene elargito ai sudditi contiene sempre un virus. Questo virus fa credere, in questa nostra era frettolosa, che i contributi decantati siano ottenuti in seguito a strenue battaglie, che i nostri rappresentanti ingaggerebbero, non si sa poi bene contro chi. Senza queste loro battaglie, ci viene fatto credere, quei contributi non ci sarebbero giunti.
Ecco allora che, con la frase rituale “su proposta dell’assessore xy”, frase che ha lo stesso valore di “in nome del popolo italiano …”, cioè nulla, ci vengono appunto snocciolati questi contributi. Alla fine, sempre inglobato nel virus, il messaggio porta con sé la sentenza: “vuoi capirlo si o no che questi soldi li hai per merito mio?”.
Ed è questo il marcio di questo nostro Paese e di questa Regione Veneto.
Questa pratica, valida nel corso dell’intera legislatura, diventa virulenta a ridosso delle elezioni. Ecco allora che questi contributi vengono usati per mercanteggiare il voto.
Di esempi ce ne sono a bizzeffe, ovviamente anche sui siti dei quotidiani locali, questo è un semplice assaggio: Oltre un milione di euro per lavori pubblici nel Bellunese. L’apoteosi, per quanto riguarda questi aspetti, è però appannaggio di Dario Bond che, nel suo blog elettoralistico, ci informa ad esempio che:
ASSOCIAZIONE CULTURALE SAN VITO BLUES di San Vito di Cadore
per rassegna internazionale di musica Blues e Soul € 3.000,00LA GOCCIA – GRUPPO ATTIVITÀ VOLONTARI E DONATORI di Fonzaso
per giornate di promozione alla donazione del sangue € 3.000,00
Ci sono poi tante altre voci, anche pingui come quelle relative alla sanità, o ai lavoretti pubblici, a voi lascio la goduria di passarle in rassegna.
Questi mercanti del voto oggi pretendono di comprare il nostro consenso elettorale facendoci vedere i soldi che, a qualsiasi titolo, sono arrivati in provincia di Belluno.
Se avete voglia potete dare una occhiata ai comunicati stampa della Regione Veneto, così vi fate un’idea del fiume di soldi che viene elargito in tutta la regione; questi comunicati hanno anche il pregio di essere un po’ più asettici di quelli presenti sui siti dei “mercanti di voti”.
Un’ultima doverosa avvertenza. Viviamo, lo dicevo prima, in un’era frettolosa. Freniamo un secondo e riflettiamo su questa banalità. Le tasse che paghiamo vengono versate allo Stato che poi decide (a Roma, ma poi anche a Venezia) di tornarcene una parte. Sono soldi nostri. C’è un solo motivo per cui dovremmo ringraziare un assessore (o consigliere) per l’arrivo di 30.000 € per risistemare un marciapiede del nostro comune? Sono soldi nostri, che se potessimo versare nelle tasche dei nostri comuni, ne potremmo fare tre di marciapiedi, invece ce ne tornano appena per rifarne uno.
Perché, vedete, se è veramente in virtù di questi politicuccoli che ogni tanto ci arrivano dei soldi a “casa nostra”, soldi che ci allietano, vuol dire che da qualche altra parte c’è qualcuno che piange, perché non ha avuto la nostra stessa “fortuna”. Consideriamo anche che se oggi stiamo ridendo, domani dovremmo piangere, perché loro, i mercanti del voto, devono cercare di accontentare un po’ tutti.
E noi dovremmo dare il nostro voto a questi mercanti, che altro non sanno fare, quando chiediamo loro quale sarà il nostro futuro in questa terra, che indicarci tutti i soldini che sarebbero arrivati, ovviamente, “grazie a loro”?
Di più. E noi dovremmo contribuire, con le nostre tasse, a dare uno stipendio globale di 12.000 € mensili (lasciamo stare la quiescenza ed il vitalizio a fine mandato) a questo fior fiore di statisti?
Io non credo proprio.